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Gli impatti degli impianti

Gli impianti a biomassa possono produrre emissioni solide (particolato e idrocarburi incombusti), liquide e gassose. Le emissioni di particolato sono in genere le più rilevanti, mentre riguardo altri inquinanti i livelli dipendono dal tipo di combustibile usato dall’impianto e dal modo in cui la biomassa viene bruciata.

Gli inquinanti emessi sono quelli tipici di ogni processo di combustione:

  • monossido di carbonio (CO), composti organici volatili (COV);
  • ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx), particolato (PM10 e PM2.5) e gas acidi (HCl, H2SO4, HNO3), a seconda delle componenti della biomassa;
  • idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine e furani (PCDD/PCDF) a causa dell’incompletezza del processo di combustione.

La composizione del particolato è in larga parte determinata dall’efficienza della combustione e dalla tipologia di biomassa impiegata. Per i composti organici volatili si verificano emissioni inferiori nei sistemi di combustione più innovativi, a conferma della riduzione delle emissioni di COV all’aumentare dell’efficienza di combustione. La produzione di diossine e furani può essere ridotta assicurando una combustione il più completa possibile, condotta con un basso eccesso di ossigeno, a temperature superiori ad 800°C e utilizzando biomassa con una bassa concentrazione di cloro.

Altri impatti ambientali comuni all’utilizzo di biomasse, bioliquidi e biogas, sono legati a:

  • trasporto delle biomasse: la capacità dei mezzi utilizzati e la distanza tra il luogo di produzione e il sito di trasformazione e/o combustione incidono sulla percorrenza media dei mezzi e quindi, indirettamente, sulla quantità di emissioni rilasciate in atmosfera;
  • scelta delle colture a scopo energetico (CSE): il ricorso alle colture a scopo energetico come serbatoio di biomasse per la produzione di energia è una questione cruciale largamente dibattuta. Le maggiori perplessità riguardano la reale disponibilità di superfici agricole utilizzabili per le CSE e la competizione tra l’attività agricola a scopo alimentare e quella a scopo energetico, con i problemi etici che ne derivano.

Un altro impatto della tecnologia biogas è dovuto alla possibile produzione di odori, soprattutto nelle aree di accumulo e movimentazione delle biomasse putrescibili.

Sebbene i bioliquidi e i biocarburanti permettano di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, gli impatti ambientali sono ancora largamente dibattuti. Le ricerche sui biocarburanti portano a riflettere sul fatto che accanto ai benefici vi siano anche impatti negativi, quali la competizione con le colture alimentari, l’effettiva disponibilità di suoli agricoli, l’utilizzo considerevole di risorse idriche e di fertilizzanti. A tal proposito la Direttiva 2009/28/CE stabilisce quali sono i criteri di sostenibilità da rispettare nella produzione di energia da biocarburanti e da bioliquidi.

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