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Le nuove auto immatricolate in Europa continuano ad emettere troppa anidride carbonica

20/07/2020 07:30

In Europa il settore dei trasporti è responsabile di buona parte delle emissioni totali di anidride carbonica e la maggior parte di queste emissioni sono prodotte dal solo trasporto stradale

Dopo un costante calo tra il 2010 e il 2016, le emissioni medie di anidride carbonica delle nuove autovetture immatricolate nell'UE, nel Regno Unito e in Islanda sono aumentate nel 2018 per il secondo anno consecutivo, per raggiungere 120,8 g CO2/km, dato ancora lontano dall'obiettivo di 95 g CO2/km che si applica dal 2020 in poi.

I dati, raccolti e diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente conformemente al regolamento (UE) n. 631/2019, si basano sulle informazioni fornite dagli Stati membri dell'UE, dal Regno Unito e dall'Islanda circa le emissioni di anidride carbonica e la massa dei veicoli di nuova immatricolazione.

L’Istituto di analisi Jato Dynamics svolge annualmente un’analoga ricerca e nel mese di marzo ha diffuso i primi dati relativi al 2019, evidenziando un ulteriore aumento anche per l’anno scorso che avrebbe fatto registrare una media di 121,8 g CO2/km.

Le principali cause di tale aumento sono

  • la quota crescente di autoveicoli a benzina tra le nuove immatricolazioni, in particolare nel segmento dei SUV (38% delle immatricolazioni totali nell’UE 18, in aumento del 12% rispetto all'anno precedente secondo le stime Jato) che, date le dimensioni, emettono più anidride carbonica degli altri veicoli (131,5 g/km rispetto a 107,7 delle city car);
  • la limitata diffusione sul mercato dei veicoli a zero e basse emissioni, comprese le auto elettriche; il mercato elettrico, secondo le stime Jato, rappresenterebbe solo il 6% del mercato totale.

Tutti i produttori, tranne Automobili Lamborghini Spa, hanno raggiunto gli obiettivi specifici fissati per il 2018, anche se ancora lontani da quelli per il 2020. Tra i grandi produttori, la Toyota, grazie alla sua gamma ibrida, è la più vicina a raggiungere i suoi obiettivi futuri, con una distanza stimata dall'obiettivo del 2020 di circa 5 g CO2/km, mentre Mazda Corporations è la più lontana, con una distanza dall'obiettivo del 2020 di 39 g CO2/km. La Fiat si fermerebbe, secondo le stime Jato per il 2019, a 123,7 g/km di CO2.

Se si vanno ad analizzare i dati per singolo paese, Jato osserva che Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna, 4 dei 5 maggiori mercati dell’auto, hanno registrato aumenti di anidride carbonica tra il 2018 e il 2019: 0,8 g/km la Germania, 2,0 la Spagna, 2,3 Gran Bretagna, 3 g/km l’Italia. Ciò è stato in parte causato da marcati cambiamenti nell'atteggiamento e nelle normative sull'uso dei carburanti diesel, che ha avuto la conseguenza involontaria di spingere verso un aumento delle emissioni di anidride carbonica dei veicoli a benzina. La Francia, altro grande mercato dell’auto, le ha invece ridotte dello 0,9%, anche grazie alla quota del 2% rappresentata dalle auto elettriche immatricolate, dato più alto tra i principali mercati. Nonostante questo cambiamento positivo, i loro livelli di emissione erano ancora superiori alle medie registrate nel 2016 e nel 2017. Chi riduce le emissioni sono anche Svezia e Olanda, grazie ad un mix tra diesel ed elettrico.

Anche le emissioni medie dei nuovi furgoni, dopo un calo tra il 2012 e il 2017, sono aumentate tra il 2017 e il 2018 fino a raggiungere quota 157,9 g CO2/km, 7% superiori all'obiettivo del 2020, come riportato dall'Agenzia europea.

Numerosi fattori hanno influenzato l'aumento delle emissioni di anidride carbonica dei nuovi furgoni nel 2018: aumento della massa, della capacità del motore e delle dimensioni dei veicoli. La quota di mercato dei furgoni a benzina è aumentata ma è rimasta limitata, costituendo il 3,6% della nuova flotta. La quota di furgoni a zero e basse emissioni è rimasta stabile (1,7% della flotta).

Tutti i produttori di furgoni hanno raggiunto gli obiettivi specifici di emissione di CO2 fissati per il 2018. Alcuni, tra cui Automobile Peugeot, Automobile Citroën, Ford ‐ Werke GmbH e Iveco, hanno già raggiunto emissioni specifiche medie di anidride carbonica al di sotto del loro obiettivo del 2020. Anche altri produttori, tra cui Nissan International, Volkswagen AG e Toyota Motor Europe, sono molto vicini agli obiettivi del 2020.

I dati del 2018 sulle nuove immatricolazioni possono essere esplorati attraverso una nuova piattaforma di dati messa a punto dall’Agenzia europea.

Nel 2020, la stessa Agenzia raccoglierà, per la prima volta, anche i dati sulle emissioni di anidride carbonica dei veicoli pesanti (camion). Questi dati saranno quindi pubblicati nel 2021.

Per approfondimenti leggi il rapporto Monitoring CO2 emissions from passenger cars and vans in 2018

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