Indicazioni dell'ISS sulla gestione dei fanghi di depurazione
In relazione all'emergenza Coronavirus
L’Istituto superiore di sanità (ISS) ha pubblicato il rapporto "Indicazioni ad interim sulla gestione dei fanghi di depurazione per la prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2", destinato ai gestori del servizio idrico integrato, inclusi gli operatori degli impianti di depurazione, e alle autorità ambientali e sanitarie che operano sul territorio nazionale.
Il documento descrive le modalità operative per la gestione dei fanghi di depurazione, fornendo precise raccomandazioni su recupero, smaltimento, trattamento o riutilizzo, nel rispetto della normativa di riferimento e limitatamente alle circostanze contingenti legate all’emergenza COVID-19.
Le linee di indirizzo condivise dall'ISS riportano, in sintesi, le seguenti raccomandazioni per:
- compostaggio e digestione anaerobica: tempi e temperature di trattamento rendono irrilevante il rischio di trasmissione del Coronavirus;
- incenerimento e disidratazione termica: condizioni e temperature di trattamento rendono irrilevante il rischio di trasmissione del virus;
- smaltimento in discarica: particolare attenzione va dedicata alle fasi della raccolta dei fanghi presso gli impianti di depurazione e del successivo trasporto, da effettuare con mezzi meccanici idonei e nel rispetto delle condizioni igieniche per gli addetti e per l’ambiente, evitando la formazione di aerosol e polveri e qualsiasi altro tipo di dispersione;
- riutilizzo in agricoltura tramite spandimento o produzione di ammendanti e correttivi: bisogna assicurare il trattamento di stabilizzazione (con calce, acido solforico, ammoniaca, soda o relative combinazioni, digestione anaerobica o aerobica, disidratazione termica, idrolisi termica ecc.) e la coerenza con le buone pratiche agricole.
L'ISS evidenzia infine l’opportunità di potenziare i controlli su eventuali smaltimenti illeciti di acque reflue o fanghi non trattati in impianti di depurazione che, anche tramite la contaminazione di falde sotterranee o superficiali, potrebbero determinare un'esposizione umana a matrici potenzialmente infette dal virus.