La Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS)
Al centro di un nuovo progetto nazionale sostenuto dal Ministero della salute
Si è svolto a Bologna il 17-18 settembre 2014 il convegno di apertura del progetto "Tools for Health Impact Assessment" del programma CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie), finanziato nel 2013 e coordinato dal Ministero della Salute. Con la Regione Emilia-Romagna partecipano numerose altre Regioni (Piemonte;Veneto; Friuli Venezia Giulia; Marche; Umbria; Puglia; Sicilia) e la Provincia Autonoma di Trento, oltre a ISS e ISPRA e CNR.
Come sottolineato dalle relazioni introduttive di Fabrizio Bianchi (CNR) e di Marinella Natali (Regione Emilia-Romagna), la Valutazione di impatto sulla salute (VIS) è un tema su cui si riflette da tempo, con esperienze esemplari che risalgono ad oltre 10 anni fa, come quella della VIS ATO 6 promossa dalla provincia di Firenze (2003).
Altri progetti recenti hanno ripreso il tema degli strumenti e delle competenze necessarie (Moniter, VISPA, etc.), nonché il tema dei percorsi operativi da seguire.
Si è fatto riferimento alla VIS sia come procedura autonoma, svolta seguendo le specifiche metodologie ormai quasi standardizzate e operative in numerosi paesi, che come approccio di valutazione degli impatti sanitari da implementare nei procedimenti amministrativi per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC), relativi a piani, programmi e progetti che competono alle istituzioni ambientali e sanitarie.
In entrambi i casi occorre affrontare adeguatamente nelle aree in studio aspetti inerenti:
- i livelli di background e gli interventi possibili nelle aree critiche
- gli outcome sanitari di interesse (non solo tumorali)
- l'uso di risk assessement e di epidemiologia ambientale
- la stima dell'incertezza
- il rischio cumulativo
- i sistemi informativi ambientale e sanitario disponibili
- il coinvolgimento degli stakeholders in tutte le decisioni anche tecniche
Sul fronte dei riferimenti normativi è stata ricordata la mancanza nelle norme ambientali di indicazioni precise rispetto ai contributi e al ruolo del settore sanitario ( Ministero, ISS, ASL), fatte salve le norme regionali di Piemonte, Lombardia e Puglia e il decreto 24 aprile 2013 concernente la redazione del rapporto di valutazione del danno sanitario per stabilimenti di interesse strategico (applicabile per ora all'ILVA di Taranto).
Gli interventi del Ministero dell'ambiente e di ISPRA hanno illustrato la nuova direttiva VIA (2014/52/UE) in vigore da maggio, che si propone di risolvere alcune criticità fra cui quelle relative alla salute e alla popolazione, finora non adeguatamente considerate, ed hanno esaminato la collocazione della VIS nella normativa VAS nazionale e regionale nonché nelle esperienze internazionali, ricordando il D.P.C.M. 27 dicembre 1988, che contiene le norme tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale (SIA) e che deve essere aggiornato.
Le esperienze riportate hanno confermato la necessità di linee guida condivise a supporto della valutazione di impatto sanitario integrata con le valutazioni ambientali, sia generali che specifiche per tipologia di programma o progetto.
Una prima proposta dovrebbe scaturire dal progetto "Tools for Helath Impact Assessment" a cui partecipano anche ISPRA e le Agenzie delle regioni partecipanti.
I materiali del convegno sono disponibili alla pagina: