Il carbone vegetale (BIOCHAR)- Una soluzione per aumentare gli stock di carbonio nei suoli agricoli italiani
Il 19 novembre si terrà a Firenze una giornata di studio organizzata da CNR Ibimet sul carbone vegetale come soluzione per aumentare il contenuto di carbonio nei suoli agricoli italiani e ridurre le emissioni di gas CO2
Cosa |
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Quando |
19/11/2010 da 09:00 al 18:00 |
Dove | Firenze, Casa della creatività - Vicolo di Santa Maria Maggiore 1 |
Persona di riferimento | Irene Criscuoli |
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Il 19 Novembre presso la Casa della Creatività in Vicolo Santa Maria Maggiore, si svolgerà il primo Convegno Nazionale sul tema: “Il Biochar: una soluzione per aumentare lo stock di carbonio nei suoli.
Promosso dall’Associazione Italiana Biochar (ICHAR) in collaborazione con l’Istituto di Biometeorologia del CNR (Ibimet-CNR) di Firenze e con il patrocinio del Comune di Firenze, si incontreranno scienziati, ricercatori, agricoltori e imprenditori per discutere sul ruolo del Biochar nell’agricoltura italiana.
Dalle “terre nere” degli indios: il suolo rappresenta un serbatoio importante per lo stoccaggio del carbonio atmosferico. Un metodo innovativo per aumentare il contenuto di carbonio nel suolo prende spunto da antichi terreni dell’Amazzonia brasiliana, la Terra Preta do Indios. Si tratta di suoli caratterizzati da un alto contenuto in carbonio, grazie alla presenza di materiale vegetale carbonizzato. Queste “terre nere”, oltre ad essere ancora oggi particolarmente fertili, hanno stoccato per centinaia di anni grandi quantità di carbonio.
Il Biochar è un materiale poroso molto simile al carbone vegetale che si forma dopo un incendio boschivo o in una tradizionale “carbonaia”. Viene prodotto dalla combustione di materiale vegetale in assenza di ossigeno, La definizione BIOCHAR è stata scelta dall’IBI (International Biochar Initiative) specificando che si tratta di materiale che trova applicazioni nell’agricoltura e nella protezione dell’ambiente.
Il Biochar contiene tra l’80 ed il 90% di Carbonio, se immettiamo nel suolo una tonnellata di Biochar, si sottraggono 3 tonnellate di CO2 dall’atmosfera. L’opzione Biochar, se praticata su vasta scala, ridurrebbe del 9% le emissioni di CO2 europee. Se solo il 3.2% dei residui agricoli italiani venisse trasformato in Biochar, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto.