Sversamento di sostanze inquinanti nel torrente Resco, in località Cascia (Reggello-FI)
Individuate le cause: un noto frantoio della zona sversava le acque di lavaggio delle attrezzature nelle caditoie di drenaggio delle acque meteoriche e da lì raggiungevano il torrente senza alcun trattamento.
Nella giornata di sabato una cittadina ha segnalato alla polizia municipale di Reggello la presenza di acque torbe e oleose nel torrente Resco.
La polizia municipale ha attivato ARPAT, come previsto, attraverso la sala operativa H24 della città metropolitana di Firenze.
I tecnici di ARPAT, intervenuti nel primo pomeriggio di sabato, hanno individuato un condotto che, all'altezza dell'abitato di Cascia, recapitava le acque inquinate sotto la sponda del torrente.
Nella giornata di sabato non è stato possibile appurare la natura del condotto, ma si è proceduto al campionamento dello scarico per poterne qualificare la natura.
Le indagini sono proseguite lunedì mattina, in collaborazione con la polizia municipale e Publiacqua. Lo scarico era ancora attivo le acque apparivano luride e visibilmente inquinate da residui oleosi.
Si è potuto appurare che il condotto è il terminale della rete fognaria delle acque meteoriche gestita dal Comune, il cui ultimo tratto funziona anche recapito di uno scaricatore di piena della fognatura dei reflui urbani gestita da Publiacqua.
La presenza di un flusso continuo di acque di scarico in quel condotto segnalava un'evidente anomalia, essendo le precipitazioni assenti da diversi giorni. In effetti era presente un intasamento del condotto fognario di Publiacqua che provocava la fuoriuscita dei reflui urbani dallo scaricatore di piena. Per questo Publiacqua si è immediatamente attivata per far intervenire un mezzo per stassare la condotta.
Le verifiche in campo però avevano evidenziato anche un afflusso anomalo di acque dalla rete delle meteoriche la cui provenienza è stata rintracciata, risalendo la condotta di pozzetto in pozzetto: le acque provenivano dal piazzale di un frantoio, nello stesso abitato di Cascia nel quale era in corso un'attività di pulizia delle attrezzature a conclusione della campagna olearia.
Nel corso del sopralluogo fatto l'intero del frantoio si è appurato che si trattava di un'attività irregolare in quanto le acque di lavaggio delle attrezzature sono tutti gli effetti un refluo industriale che non può essere scaricato senza una specifica autorizzazione della quale il frantoio era privo.
In generale questo tipo di acque non possono essere sversate nei condotti delle acque meteoriche perché necessitano di un adeguato trattamento di depurazione.
Sono ancora in corso le attività analitiche dei campioni raccolti e quelle di conclusione dell'ispezione al frantoio, necessarie per la definizione del quadro sanzionatorio e delle proposte di provvedimenti alle autorità competenti.