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Divieti di balneazione sulla riviera Apuana

Precisazioni in merito a diversi articoli di stampa, con particolare riferimento alle dichiarazioni di alcuni amministratori locali

15/05/2020

 Con riferimento ad alcuni articoli di stampa locale della provincia di Massa Carrara, ed in particolare alle dichiarazioni riportate negli articoli di alcuni Amministratori in merito ai divieti di balneazione che hanno interessato varie aree del litorale apuano, si coglie l'occasione, visto che siamo all'inizio della stagione balneare 2020, per ricordare alcuni aspetti relativi a tali questioni:

  • ARPAT è un ente tecnico-scientifico che ha come propria finalità la salvaguardia dell'ambiente attraverso il controllo del rispetto delle normative e la costruzione di conoscenza ambientale. Per sua natura è un ente terzo rispetto alle parti politiche ed istituzionali, economiche e sociali. In particolare, il controllo ARPAT sulla qualità delle acque di balneazione è finalizzato alla tutela della salute delle persone;
  • a partire dal 2010, l’Italia si è adeguata alla normativa europea che stabilisce regole ben precise, ed uguali per tutti i paesi dell’Unione Europea, in base alle quali deve essere effettuato il controllo delle acque di balneazione;
  • con tale normativa, ad inizio della stagione balneare il calendario ufficiale viene comunicato al Ministero della Salute e alla Regione, che approva il calendario dei campionamenti per ogni area di balneazione; il rispetto di questo calendario di campionamento obbliga l’Agenzia ad effettuare i prelievi anche in giorni di abbondanti precipitazioni o altri eventi atmosferici. Questa norma è stata introdotta per impedire la discrezionalità da parte degli enti di controllo degli Stati membri della UE, per evitare che in qualche modo si mascherassero i problemi effettivamente esistenti. Evitare deliberatamente i giorni di campionamento prevedibilmente più critici indicherebbe una qualità dell'acqua migliore di quelle che è in realtà, in maniera ingannevole e quindi vietata dalle norme europee ed italiane.
    Quindi i campionamenti devono essere effettuati nelle date previste dal calendario ufficiale approvato e l’eventuale spostamento entro i 4 giorni successivi (comprendendo anche eventuali giorni festivi) potrà essere giustificato solo da “un reale impedimento all’esecuzione dei prelievi (condizioni meteomarine e/o meteorologiche avverse e situazioni di emergenza)” (punto 5 All. 5 DDRT 1725/2020) o per l'emissione di ordinanza di divieto preventivo.
  • la costa Toscana è suddivisa in 272 aree di balneazione, ed i campionamenti sono svolti, secondo quanto stabilisce il suddetto calendario, in modo scaglionato durante lo stesso mese, anche per ottimizzare le analisi che vengono svolte nell'unico laboratorio microbiologico dell'Agenzia a Pisa. 
  • nei corsi d'acqua che sfociano in mare (particolarmente in Versilia e sulla costiera apuana, ma anche in altre situazioni) si hanno carichi inquinanti fecali determinati da un sistema fognario e depurativo insufficiente. Fino a quando i previsti interventi strutturali indispensabili non saranno realizzati le forti precipitazioni, possono provocare tracimazioni dei sistemi fognari o movimentare carichi inquinanti accumulati in precedenza, determinando un rapido degrado della qualità (in termini igienico-sanitari) delle acque costiere che ricevono tali apporti;
  • per questo, già da alcuni anni, ARPAT ha fatto presente che nel caso di contaminazioni "prevedibili" con picchi di inquinamento di breve durata occasionati da piogge violente e inondazioni, la legge stabilisce la possibilità/necessità di diramare divieti di balneazione preventivi in presenza di evidenti contaminazioni del mare, anche in assenza di campionamenti da calendario. 
    Le amministrazioni comunali, in attesa dei necessari interventi strutturali, potrebbero quindi valutare di stabilire (come accade in altre regioni, ad esempio l'Emilia-Romagna) divieti temporanei di balneazione preventivi - a tutela della salute dei bagnanti - , in presenza di giornate di pioggia e nelle zone dove è prevedibile l’apporto significativo di inquinanti fecali da parte dei corsi d’acqua.
  • sono ormai diversi anni che le polemiche si ripetono in ogni stagione balneare (Versilia 2014 - riviera Apuana 2019), auspichiamo che gli sforzi di tutti siano piuttosto rivolti, ognuno per quanto di sua competenza, a realizzare gli indipendabili interventi strutturali, senza i quali i problemi si ripresenteranno puntualmente ogni anno:
    • assicurare che tutti gli scarichi di acque reflue (individuando ed eliminando tutti quelli abusivi) siano convogliati in impianti fognari adeguati;
    • che tutti gli impianti fognari portino i reflui ad impianti di depurazione adeguatamente dimensionati, che tengano conto sia degli effettivi carichi inquinanti potenziali (non solo i residenti, ma anche le consistenti presenze temporanee di turisti) ed anche delle mutate condizioni climatiche (forti piogge) che incidono significativamente sulla portata di reflui accettata dagli impianti di depurazione stessi.
  • Si coglie infine l'occasione per comunicare che a seguito della approvazione da parte del Ministero della salute di un nuovo metodo rapido per la ricerca quantitativa di E. coli, questa Agenzia si è immediatamente attivata e, nel caso di superamento dei limiti, sarà in grado di fornire i risultati definitivi entro 24 h dall' inizio delle analisi rispetto alle 48 h previste dalla precedente metodica analitica.
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