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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Martedì 06 luglio 2021

Agenzie per la mobilità


Internet delle cose, guida autonoma, 5G e mobilità come servizio a chiamata sono le possibili aree di intervento di cui le Agenzie di mobilità dovranno tener conto per programmare e pianificare una nuova mobilità urbana

Nel prossimo futuro tutto ciò di cui le Agenzie per la mobilità dovranno interessarsi sarà collegato all’innovazione derivante da tutte le tecnologie che abiliteranno alla transizione ecologica. Non sarà più innovativo solo quel servizio che viene indicato come “innovativo”, come ad esempio l’Internet delle cose (IoT) o la guida autonoma grazie alla tecnologia 5G. Per le Agenzie di mobilità sarà piuttosto un sostanziale ripartire da capo provando a dare continuità alla pianificazione che era stata messa in atto già prima dell’emergenza sanitaria.

Mobilità urbana ed emergenza sanitaria

La mobilità urbana nell’ultimo anno e mezzo è stata regolata facendo più attenzione alle esigenze dettate dall’emergenza pandemica, com’è giusto che sia. L’evento pandemico ha obbligato a tralasciare in qualche modo la pianificazione urbana della mobilità sostenibile che era stata proposta ed attuata nelle città più virtuose. Queste infatti, non senza sforzo, cominciavano a mettere a regime gli strumenti a loro disposizione per attuare tutte quelle iniziative di mobilità sostenibile. L’impegno delle Agenzia di mobilità e delle amministrazioni era stato rendere questi cambiamenti per quanto possibile abbastanza radicati, anche perché realizzati e costruiti con un notevole sforzo.

Anche il Trasporto Pubblico Locale (TPL) che è considerato il servizio storico, tutto meno che innovativo, si è dimostrato invece anticipatore d’innovazione e nell’immediato futuro il TPL dovrà essere visto come un elemento d’innovazione. Durante l’evento pandemico ha avuto una sbandata, arrivando a trasportare il 10% dei passeggeri che trasportava prima, arrivando ad avere un vincolo sulla capacità di trasporto prima del 80%, poi del 50% che è tutt’ora la quota ammessa, con l’auspicio di potersi allineare alle percentuali degli altri paesi europei e superare questo limite del 50%, il che starebbe ad indicare che la situazione pandemica è migliorata.

In questa contingenza è andato un po' perduto il concetto di regolazione proprio delle Agenzie di mobilità ed in ambito emergenziale si è un po' tornati ad un calo di attenzione agli aspetti di regolazione. Aspetti di regolazione che ragionevolmente torneranno ad esserci con grande attenzione con il ritorno alla normalità.

L’aumento del bacino di utenza e quindi di passeggeri che hanno scelto il TPL è stato possibile rafforzando le zone a traffico limitato ZTL in modo che potessero essere accessibili solo al TPL od alla mobilità non a motore termico. Incrementando il numero delle verifiche dei titoli di viaggio, che fino ad una decina di anni fa venivano viste come un costo. Tuttavia le risorse in più destinate al personale attivato a servizio di controllo e sanzione si ripaga con i titoli di viaggio e gli abbonamenti che vengono acquistati da quegli utenti che smettono di sapere che possono viaggiare in assenza di titoli.

Anche nel TPL l’attenzione all’inquinamento ed all’aspetto ambientale è ormai consolidato e la Direttiva Europea 1161 del 2019 impone alle Agenzie di mobilità di acquistare, in termini di percentuale con uno scaglionamento progressivo, mezzi che non siano inquinanti o comunque meno inquinanti per cui anche l’aspetto della salubrità ambientale nelle città è diventato ormai consolidato, anzi è l’elemento che più vincola e costringe l’erogazione del servizio.

Anche il recente Piano Nazionale di Ripresa e resilienza - PNRR conferma questa tendenza, prevedendo un investimento importante nell'ordine di 1,2 miliardi di euro: "Il rinnovo della flotta con autobus a basso impatto ambientale avviene accelerando l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile e prevede il progressivo rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate. In particolare, è previsto l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni."

Autobus elettrico M.jpgLa regolazione della mobilità

Si è partiti dall’economia dei trasporti, si è passati poi per l’ingegneria del traffico ed oggi le Agenzie operano un’attività che comprende entrambi questi ambiti, a cui si aggiunge la funzione di regolazione che ricomprende aspetti sociali, ambientali ed economici.

Si assisterà a spostamenti più circoscritti di flussi di utenza, grazie alla città dei quartieri ed a portarci in quella direzione sarà la domanda attivata dalle regole della pandemia. Se si intende confermare questa tendenza le Agenzie dovranno farlo anche attraverso una nuova regolazione dei servizi. Si assisterà ad una variabilità della domanda, non avremo più ore di punta o di morbida (scarsa utenza) come si è verificato fono ad ora. Si assisterà a flussi più omogenei e regolari. In questo senso occorrerà porre particolare attenzione alle “bolle” dei servizi pubblici, con particolare attenzione alla componente di accelerazione di cui risentono i mezzi del TPL dovuti alla partecipazione di soggetti finanziari/investitori richiamati proprio per il ruolo di apripista che questi ricoprono nell’applicazione e nell’uso delle nuove tecnologie per una mobilità urbana sostenibile.

I bus elettrici 10/15 anni fa erano una “bolla”, certi servizi di sharing, se non preceduti da valide indagini e pianificazioni, si sono rivelati delle bolle. Attualmente si sta affermando la mobilità come servizio (Mobility as a Service – MaaS) grazie alla rete performante 5G, che pare diventare un fattore fondamentale per presidiare la “regolazione” urbana dei flussi nel futuro. Quanto appena detto per giungere ad applicare politiche di mobilità efficaci calibrate sulle reali esigenze degli utilizzatori.

Il grande tema della raccolta dei dati, del loro utilizzo e disponibilità si scontra con l’impoverimento che l’ISTAT sta registrando in questi anni a differenza di altri soggetti, le GAFAM (le 5 maggiori multinazionali dell'IT occidentali: Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft.) che stanno aumentando sempre più le già enormi quantità di dati a loro disposizione e con i quali si stanno arricchendo. Si rende necessario passare alla raccolta dei dati e dai Big data alle capacità ed all’efficacia di gestire e rielaborare i dati. I dati ci permetteranno di monitorare i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS) per arrivare a prendere decisioni ed adottare politiche che siano coerenti con gli obiettivi delle Agenzie.

Mentre si sta discutendo dello spazio urbano, di mobilità condivisa di elettrico e di idrogeno, sta avanzando l’avvento della guida autonoma che sarà disponibile nei prossimi 2/5 anni. Quando sarà disponibile e messa a regime, occorrerà parlare di servizi erogati alla collettività ed è probabile che si arrivi a ricomprendere anche la consegna delle merci in ambito urbano. Le Agenzie di mobilità dovranno prendere atto ed essere consapevoli che nella loro funzioni di soggetti regolatori le nuove tecnologie saranno determinanti per poter guidare e gestire scenari futuri di mobilità.

Per approfondimenti guarda Agenzie per la mobilità: la competenza tecnica


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