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Venerdì 02 ottobre 2020

I corsi d'acqua del comprensorio Apuano


L'indice IQM (Indice di Qualità Morfologica) dei corsi d'acqua del comprensorio Apuano in relazione alle pressioni antropiche

Nell'ambito del Progetto Cave, approvato con DGRT n° 945 del 27 settembre 2016, è stata eseguita un'analisi geomorfologica dei principali torrenti e fiumi apuani attraverso indici comparativi che prendono in considerazione le alterazioni rispetto ad una condizione naturale di riferimento.

Le alterazioni sono valutabili in modo oggettivo con indici che rappresentano la modificazione in merito a numerosi aspetti del corpo idrico. Lo studio si è svolto sia su torrenti del versante Apuo-Versiliese che Garfagnino, oltre al T. Lucido, rami di Equi Terme e Monzone-Vinca.

L'Applicazione della metodica di studio attraverso l'Indice di Qualità Morfologica (IQM) concorre alla definizione dello stato ecologico dei corsi d'acqua superficiali.

Lo scopo principale è stato quello di valutare la qualità dei corsi d'acqua con maggiore esposizione alle pressioni dovute alle attività di escavazione; attività correlabili direttamente con la qualità delle acque (trasporto solido) e la naturalità degli ambiti fluviali (regimazione delle acque nei bacini di estrazione, asportazione e controllo sui sedimenti e sulla vegetazione), con conseguenze sugli habitat di comunità animali residenti (fauna ittica e macrobenthos) e correlate alla presenza e all'estensione di opere artificiali (ponti, strade di arroccamento, opere di presa, ecc.).

Si è scelto di analizzare per intero il Torrente Carrione e solo per alcuni tratti i F. Frigido, F. Versilia, T. Turrite Secca, T. Edron, T. Acqua Bianca, T. Lucido di Equi e Lucido di Vinca.

La valutazione dello stato morfologico del singolo tratto in cui il corso d’acqua viene suddiviso si basa essenzialmente su tre componenti:

  • Funzionalità geomorfologica: forme e processi del corso d'acqua in confronto con forme e processi attesi; viene cioè valutata la funzionalità del corso d'acqua relativamente ai processi geomorfologici;
  • Artificialità: si valuta presenza, frequenza di opere o interventi antropici ed i loro effetti sugli aspetti morfologici propri del corso d'acqua;
  •  Variazioni morfologiche: variazioni rispetto ad alterazioni fisiche e modificazioni a causa di perturbazioni antropiche.

tabella iqmPer ogni aspetto valutato o attributo considerato, vengono assegnati dei punteggi proporzionali all’importanza che ciascuno di essi assume nella valutazione complessiva. Il punteggio totale porta all'individuazione di una classe di qualità compresa fra zero e uno e caratterizzata da un colore, come riepilogato nella tabella.

Le principali criticità morfologiche riscontrare durante questa attività sono state:

  • Esistenza di edifici in alveo e arginature quasi continue, anche rialzate, a protezione di nuclei abitati o strade comunali (oltre che ponti e attraversamenti con luci insufficienti) che limitano di fatto la continuità laterale dei processi fisici naturali come la possibilità di esondare, e di muoversi lateralmente. Si tratta di una configurazione normalmente impedita, alla quale segue una uniformità innaturale delle sezioni d'alveo.
  • Le fasce perifluviali di vegetazione risultano quasi assenti, ne viene ridotto fortemente il ruolo essenziale di fornire materiale e nutrienti per micro habitat, oltre che costituire un naturale elemento di contrasto per processi di esondazione o erosione laterale.
  • La struttura del substrato risulta, quasi sempre, con una presenza abnorme di sedimento fine (marmettola) che intasa e occlude il sedimento d'alveo. Questa forte e costante presenza di materiali fini e normalmente estranei a torrenti di tipo montano, trova la risposta nei bacini estrattivi marmiferi dove non esiste più una naturale regimazione delle acque; la produzione dei sedimenti, da granulometrie fini a ghiaie e ciottoli, nei bacini marmiferi viene mobilitata dalle acque e recapitata in alveo.
  • Alcune volte, specie dopo eventi particolarmente intensi con trasporto ad alta energia di materiale anche di dimensioni ragguardevoli, sono messe in atto azioni meccaniche volte al ripristino della sezione d’alveo e asportazione di sedimenti e materiale vario. I mezzi d’opera così finiscono per compromettere definitivamente qualsiasi caratteristica di naturalità del corso d’acqua.
  • L’alto tasso di denudamento dei versanti ad opera delle cave e delle attività connesse, porta ad un basso tempo di corrivazione (tempo che intercorre tra l'evento di pioggia e il raggiungimento della stazione di chiusura del bacino da parte dell’acqua piovana). Questa caratteristica, unita alla disponibilità pressoché infinita di sedimenti con granulometrie eterogenee, si traduce in una mobilitazione di sedimenti da fini a grossolani in tempi brevissimi.

Nei bacini estrattivi Bacino Marmifero Ponti di Vara – Fantiscritti, Torano e Colonnata, le lavorazioni e le sistemazioni succedutesi negli anni hanno portato ad impostare le vie di arroccamento, i piazzali di cava, di lavorazione e stoccaggio dei blocchi e le aree adibite alla manutenzione o deposito/officina nel fondovalle nello spazio di deflusso naturale delle acque.

Le forti pendenze unite con la necessità di evolvere i processi estrattivi a seconda degli spazi disponibili e delle concessioni, hanno fatto sì che la regimazione delle acque superficiali segua l’evolversi delle lavorazioni stesse, dei piazzali di lavorazione, oltre che l’adattamento delle vie di accesso. In questo quadro, le vie di displuvio e regimazione seguono e vengono adattate al fabbisogno delle lavorazioni.

Nelle aree a valle di Colonnata, come anche nell'area a valle di Campagrina (Torrente Turrite Secca) in Loc. Tre Fiumi e nella valle del Biforco a Massa, un'ampia sezione è stata ricoperta e colmata da materiale, ostruendo e alterando completamente la conformazione e la funzionalità del torrente che scorre per lo più in sub-alveo.

1. Torrente Carrione

Il T. Carrione è stato analizzato in tutto il suo insieme, considerando 10 tratti distinti. Da una lettura più particolare degli indicatori di Funzionalità e Artificialità applicati ai singoli Tratti, emerge che a maggior impatto risultano essere i tratti che drenano direttamente i bacini nei quali sono collocati i principali sistemi estrattivi marmiferi (Colonnata, Torano e Fantiscritti-Ponti di Vara). Nell'area di pianura (Tratti S3T1 e S4T1) il torrente Carrione si presenta anch'esso fortemente alterato a causa di arginature ed edifici in alveo, numerosi ponti e attraversamenti, una sovrabbondanza di sedimento a modificare l'assetto planimetrico e tessiturale del sedimento d'alveo.

Per i tratti Carrione di Colonnata e Carrione di Torano, le alterazioni maggiori riguardano impedimenti alla continuità laterale tramite argini e difese di sponda a protezione delle strade comunali e di arroccamento, presenza di edifici e abitazioni in alveo.

In generale la morfologia della sezione d'alveo risulta spesso uniformata e il substrato alterato per forte presenza di marmettola (clogging), oltre che per rimozione sistematica di sedimenti e vegetazione.

Meno impattati risultano la parte più a monte del ramo di Gragnana che nasce dall'area di Campocecina, e il ramo est della parte alta del Carrione di Colonnata (Canale della Freddona).

2. Fiume Frigido

L'analisi dell'indice IQM per il Fiume Frigido ha previsto di identificare tre Tratti: il primo dalla sorgente di Renara fino alla congiunzione con il ramo di Forno; da qui il secondo tratto fino a valle di Canevara, e l'ultimo dal ponte di Viale Carducci a Massa fino alla foce.

Risulta che il tratto più a monte sia generalmente poco alterato, mentre impatti più importanti si ritrovano nel tratto mediano e ancor di più in quello finale. Quest'ultimo attraversa la città di Massa fino alla foce, e si riscontrano alterazioni generalizzate che riguardano l'esistenza quasi continua di arginature limitando di fatto la continuità laterale dei processi fisici naturali come la possibilità di esondare, e di muoversi lateralmente. Una configurazione normalmente impedita, alla quale segue una uniformità innaturale delle sezioni d'alveo.

Le fasce perifluviali di vegetazione risultano in tal modo quasi assenti, riducendo fortemente il ruolo essenziale di poter fornire materiale e nutrienti per micro habitat, oltre che costituire un naturale elemento di contrasto per processi di esondazione o erosione laterale.

3. Fiume Versilia

L'analisi dell'indice IQM per il Fiume Versilia ha previsto di identificare tre Tratti: il primo nel ramo di Cardoso; il secondo il Canale del Giardino e poi il T. Serra, affluenti in destra del Versilia.

I tre tratti esaminati presentano lo stesso indice di alterazione (moderato o sufficiente). Il Tratto più a monte nei pressi di Cardoso e a monte dell'abitato è stato oggetto di interventi di ripristino e mitigazione del rischio a seguito dell'evento alluvionale straordinario del 1996. Sono numerose quindi le briglie, anche di trattenuta, e il consolidamento delle sponde o arginature.

Gli atri due tratti risultano mediamente impattati dalla presenza di cave a monte per quantità e granulometria dei sedimenti in alveo dovuti esclusivamente alle propaggini del ravaneto presente in testa al Tratto.

M2mappa.jpg

4. Torrente Turrite Secca

Si tratta solo della parte iniziale del Torrente Turrite Secca, poco a valle di Arni, Campagrina, Tre Fiumi. Prima dell'abitato di Campagrina si ha una notevole presenza di marmettola e sedimento fine proveniente dai siti estrattivi a monte.

Alcune particolarità del tratto riguardano la zona di Tre Fiumi; il letto del torrente in quest'area è stato completamente ricoperto dai ravaneti delle numerose cave presenti in epoche passate. Ad oggi non esiste un tracciato d'alveo visibile, il torrente si infiltra alla base del ravaneto su cui corre la strada provinciale.

La penalità attribuita agli indici di Continuità è dovuta essenzialmente alla presenza nella parte centrale di alterazioni dovute alla modifica del tracciato d'alveo per la presenza di ravaneti antichi e recenti che hanno completamente occluso la sezione. Il tratto presenta caratteristiche riconducibili ad una naturalità preservata in modo parziale nella parte iniziale, ma alterata nella parte centrale anche per presenza di sedimento fine.

5. Torrente Edron

L'alveo dell'Edron a valle della diga risulta in forte deficit di apporto sedimentario ed anche le portate liquide sono alquanto ridotte.

Da notare come, in corrispondenza del punto di immissione nel F. Serchio, sia stato realizzato uno sbarramento con relativo bacino di accumulo e derivazione dove risulta evidente l'effetto di deposizione a granulometria per lo più sabbiosa.

La penalità attribuita agli indici di Continuità è dovuta essenzialmente alla presenza nella continuità longitudinale dell'invaso di Vagli.

6. Torrente Acqua Bianca

Si tratta della parte intermedia del Torrente Acqua Bianca che nasce dalla valle omonima con il nome di Rio Ventagio, fino all'ingresso del lago di Gramolazzo.

La penalità attribuita agli indici di Continuità laterale è dovuta essenzialmente alla presenza di protezioni e difesa di sponda. Le artificialità riguardano alterazioni e rimodellazione dell'alveo con asportazione dei sedimenti.

7. Torrente Lucido

L'area in esame prevede i due rami del Torrente Lucido: il Lucido di Vinca, che attraversa l'omonima vallata e raccoglie le acque anche dai bacini estrattivi dei vallini del Sagro, e il Lucido di Equi. Lungo l’alveo del Torrente Fagli, affluente del Torrente Lucido (Ramo di Equi), sgorgano due tra le maggiori sorgenti delle Alpi Apuane: la sorgente Barrila e la sorgente di Buca di Equi.

Il Lucido di Equi risulta impattato a causa soprattutto delle limitazioni laterali con interventi di arginatura e protezione degli argini. La parte più a monte del tratto risente anche sicuramente delle cave presenti entro il Solco d'Equi per quanto riguarda il trasporto solido.

Il secondo tratto (Lucido di Vinca) risulta essenzialmente poco disturbato sotto il profilo geomorfologico. La natura del trasporto proveniente dalle cave sul M. Sagro è quantificabile solo nella parte più a monte e le artificialità riguardano essenzialmente le arginatura nella strada comunale di Vinca. 

Testo di Gabriele Nassini


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