Vai ai contenuti. | Spostati sulla navigazione

Sei in: Home Notizie ARPATnews 2020 131-20
ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Mercoledì 23 settembre 2020

Quarta Conferenza Nazionale sui PUMS


Aperti a Ravenna i lavori della 4° Conferenza Nazionale sui PUMS che intende fare il punto sullo stato di avanzamento delle iniziative per attuare il rinnovamento della mobilità nei centri urbani ma anche nelle aree interne

Si sono aperti il 9 settembre 2020 i lavori della quarta Conferenza Nazionale sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. L’iniziativa originariamente prevista per il mese di maggio a Ravenna è stata annullata per l’emergenza ma riorganizzata strutturandola in 8 appuntamenti con interventi, tavole rotonde, dibattiti e webinar tutti da seguire in diretta “streaming”.

Ogni mercoledì a partire dal 9 settembre 2020 alle 15,00 e fino a mercoledì 28 ottobre 2020 si avvicenderanno esponenti di spicco a vario titolo coinvolti nei processi di rinnovamento della mobilità. L’intero ciclo di appuntamenti è stato organizzato da Euromobility, Comune di Ravenna, Endurance Italia Osservatorio Pums, Ferrovie dello Stato Italiane e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente ed Università di Bologna Campus di Ravenna.

La giornata di apertura ha presentato i contributi di Lorenzo Bertuccio di Eromobility, Giusy Lombardi Direttore Generale MATTM, Sara Venturoni Direttore Stazioni Rete Ferroviaria Italiana, Alessandro Meggiato Regione Emilia Romagna, Paolo Ricò Cassa Depositi e Prestiti e Valerio Piras di euromobility.

Nella seconda parte dell’evento era prevista una tavola rotonda con i contributi di Ernesto Cipriani - Università di “Roma 3”, Alessandro Del Piano - Città Metropolitana di Bologna, Patrizia Malgeri - TRT, Daniele Mancuso - Go Mobility e Nicola Scanferla – Comune di Ravenna.

L’attuazione di questi programmi passa attraverso la realizzazione di investimenti importanti per “condurre” l’utenza ad un cambio di scelte sui modelli/mezzi di mobilità. Le Amministrazioni sono i soggetti che devono attuare tutte quelle azioni per predisporre il cambiamento orientato ad una nuova offerta di mobilità sostenibile, affidabile e preferibile a quella privata.

I mezzi di trasporto contribuiscono attualmente con il 25% alle emissioni di gas effetto serra (climalteranti) e di questo 25%, il 65% è da imputare al trasporto di persone. Occorre allora rivedere l’offerta del trasporto per andare ad intercettare esigenze e tempi dell’utenza cittadina e non.

Nell’ambito della pianificazione e delle scelte strategiche da intraprendere i dati che derivano dai milioni di passaggi dei viaggiatori da barriere elettroniche e/o reperibili dalle celle telefoniche sono di fondamentale importanza per fotografare il fenomeno dei flussi degli spostamenti rilevati in maggior parte all’interno delle città, dei centri urbani e nelle aree metropolitane.

Un nodo ma anche elemento essenziale da cui partire per pianificare interventi di rinnovo dell’assetto viario ed urbanistico per poter offrire un efficace mix di mobilità sostenibile integrata è la stazione ferroviaria e pertanto il treno. Il “ferro” come centro del sistema di mobilità integrata sostenibile ed intelligente capace di collegare i territori e mettere in dialogo il servizio ferroviario con le città. Le stazioni ferroviarie, spesso per la loro storica e particolare ubicazione si trovano nel centro delle città a ridosso dei centri storici e pertanto diventano di primaria importanza nel riassetto di una nuova mobilità integrata che parte dal treno.

La stazione ferroviaria come “cerniera” della mobilità urbana. Rete Ferroviaria Italiana dispone di una grande quantità di dati trasportistici da e per le stazioni, dati che possono rivelarsi molto utili per le amministrazioni perché caratterizzati dalla “qualità” dell’informazione rappresentata dalla ripartizione modale con cui le persone si spostano da e verso i gangli vitali del tessuto urbano.

Il dato come “alimentatore e guida” delle decisioni. Si tratta quindi incentivare, ma con alcune Amministrazioni sono già in atto, delle collaborazioni per decidere e condividere insieme le modalità d’investimento. L’obbiettivo è dare un nuovo assetto ed organizzare gli spazi fuori ed intorno alle stazioni condividendone scelte e visione. Nella strategia di sviluppo di una nuova mobilità sostenibile ed integrata è necessario che le stazioni svolgano le funzioni di nuovi “hub” attuando una rigenerazione delle relazioni sotto il profilo trasportistico con i nuovi dispositivi della mobilità.

Rendere migliore l’accessibilità, il transito e la fruizione delle stazioni ferroviarie non è un’opportunità ma rappresenta una necessità. Si punta molto sulla qualità dello spazio urbano per recuperarlo e destinarlo a modalità alternative per accedere alle stazioni e più in generale alle funzioni urbane.

È possibile aumentare l’offerta di treni e convogli ma se alle stazioni non si giunge o si parte in maniera agevole e con le modalità appropriate che devono prediligere, pedoni, ciclabilità, Trasporto Pubblico Locale, Sharing, appare difficile raggiungere una sostanziale riduzione all’uso dell’auto privata. In una logica di “data-driven” (decisioni guidate dai dati) per il futuro è previsto di disporre sempre di maggior dati in tempo reale attraverso le nuove tecnologie di trasferimento dati, per monitorare i cambiamenti nelle scelte e nelle abitudini dell’utenza e verificare se i dati che hanno orientato le scelte sono mutati ed occorre applicare correttivi per aggiornare e rimodulare le scelte fatte.

M PUMS Interventi.jpg

Nell’ambito dei finanziamenti necessari a ripensare la mobilità un contributo importante è rappresentato dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) non solo finanziariamente ma e soprattutto per il conferimento di competenze tecniche, di pianificazione e programmazione per presidiare, in accordo con le Amministrazioni, tutto il processo di realizzazione degli interventi strutturali.

Attualmente la situazione sul territorio nazionale del TPL sia ferro che gomma ci vede all’ultimo posto rispetto ai paesi come Spagna (E), Francia (F) e Germania (D). La nostra flotta (carrozze ferroviarie, motrici, bus e pullman) risulta essere la più anziana con una media di 12 anni, ugualmente scarso appare lo sviluppo delle reti fisse (ferro) rispetto a E, F e D. Ugualmente più bassi degli altri paesi risultano gli investimenti in infrastrutture ma deteniamo la più alta percentuale di mobilità privata 63% rispetto a E 58,3%, D 36,2% e F 43,8%. Per avvicinarsi ai valori e quindi al livello degli altri paesi europei occorre dunque infrastrutturare i nostri centri urbani e le aree periurbane ed investire nel TPL a cui sottostà anche una convenienza prettamente economica. I benefici attesi per l’effetto volano che queste opere apporterebbero si attesta nell’ordine di 10 mrd (miliardi) Euro.

Sono quattro gli elementi che intende soddisfare con il suo intervento Cassa Deposito e Prestiti:

  1. Il tempo – un risparmio di tempo degli utenti valorizzabile tra i 5,5 ed i 7 mrd di Euro all’anno allineando il trasporto collettivo alle “best-practice” europee, in temini di frequenza, capillarità, qualità e velocità commerciale;
  2. Fluidificazione – un decongestionamento (e riduzione del tempo di spostamento anche per i mezzi individuali) valorizzabile tra i 2,2 ed i 2,8 mrd di Euro l’anno;
  3. Sostenibilità – Un beneficio ambientale (riduzione incidentalità, inquinamento atmosferico, acustico e climatico) valorizzabile in circa 2,5 mrd di Euro l’anno, nell’ipotesi che si raggiunga la stessa quota modale dei “best-case” europei tra trasporto collettivo ed individuale;
  4. Effetto volano – Un beneficio indotto: stime condotte su matrici in put – out put evidenziano che per ogni milione di Euro investito nel settore si genera un “valore aggiunto” addizionale (x1,5) di 1,5 milioni di Euro (diretto, indiretto e indotto).

Per poter perseguire questi risultati ed operare questa trasformazione Cassa Depositi e Prestiti intende agire su tre leve: risorse, tempi e qualità quantità.

Le risorse sono raccolte attraverso il finanziamento alla PA, il finanziamento di privati oltre a consentire il coinvolgimento di Capitali privati. In questo percorso la CDP affianca alla PA uno staff finanziario in grado di drenare e favorire l’afflusso di risorse private.

Per i tempi viene fatto riferimento alla programmazione (di concerto e dunque condivisa con le Amministrazioni), al monitoraggio delle fasi del processo ed all’individuazione e risoluzione delle criticità che si possono presentare.

Per l’elemento della qualità/quantità CDP mette a disposizione consulenza tecnica, gestione dei processi di affidamento (gare di appalto) fornendo consulenza legale anche per la stipula dei contratti che seguono, concertazione con il territorio e diffusione di modelli “vincenti”, ad esempio processi amministrativi delle gare non gravati da endoprocedimenti di ricorso che ritardano l’avvio dei lavori ed allungano i tempi di realizzazione dell’infrastruttura.

CDP offre dunque una consulenza gratuita alla P.A. per la realizzazione di opere pubbliche infrastrutturali capaci di rinnovare la mobilità e renderla sostenibile ed integrata.

Testo di Sergio Lavacchini

 

Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita




Azioni sul documento
Strumenti personali