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ARPAT News - newsletter sulle tematiche ambientali
Lunedì 13 luglio 2020

ARPAT: fitofarmaci nelle acque nel territorio pistoiese


Dal report, elaborato da ARPAT a seguito dell’attività di monitoraggio dei fitofarmaci nelle acque del territorio pistoiese, emerge che le maggiori criticità si riscontrano nelle acque superficiali il cui trend di contaminazione mostra deboli segnali di miglioramento che necessitano di essere confermati in futuro

Il report, pubblicato da parte di ARPAT, contiene i risultati del monitoraggio svolto dalla nostra Agenzia sulle acque superficiali e sotterranee negli anni 2018/2019, mentre i dati relativi agli anni 2016 e 2017 sono contenuti in due report pubblicati rispettivamente nel febbraio 2018 e nel febbraio 2019.

L’Agenzia svolge l’attività di ricerca dei residui di prodotti fitosanitari nell’ambito del monitoraggio ambientale sulla qualità delle acque interne, valutando sia quelle superficiali (laghi o corsi d’acqua) che quelle sotterranee e quelle destinate alla potabilizzazione.

I principi attivi oggetto di ricerca sono stati oltre 100, tra questi anche l’erbicida Glifosate ed il suo prodotto di degradazione, l’acido aminometilfosfonico (AMPA), ricercato nelle stazioni ritenute più significative in base alle pressioni e agli impatti. I fitofarmaci nelle acque superficiali sono stati ricercati in 13 stazioni MAS  (monitoraggio acque supeficiali) nella provincia di Pistoia nel 2018 ed in 15 nel 2019.

Nel 2018, i fitofarmaci sono stati ricercati in 66 campioni nelle 14 stazioni di monitoraggio delle acque superficiali (MAS), il parametro Pesticidi Totali è risultato positivo in 61 campioni, solo in 5 campioni non si è rilevata la presenza di nessun fitofarmaco al di sopra del limite di quantificazione.

Nel 2019, invece, i campioni analizzati sono stati 73, in quasi tutti è stato riscontrato un valore al di sopra del limite di quantificazione. Fanno eccezione i campioni prelevati sui Torrenti Sestaione e Limestre.

Lo Standard di Qualità Ambientale è stato superato in 6 stazioni su 14, mentre lo scorso anno (2019), come media annua, è stato superato in 9 stazioni su 16. Ricordiamo che lo Standard di Qualità per i Pesticidi Totali, previsto dalla Tab.1/B D.Lgs.152/2006 e s.m.i.,  è 1μg/L calcolato come media annua.

In considerazione dei dati sopra riportati, è possibile affermare che il superamento degli Standard di Qualità ha interessato un significativo gruppo di corpi idrici, per i quali sussiste un concreto rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale. Si fa presente che diversi obiettivi non raggiunti sono stati già oggetto di proroga, con scadenza prevista per il 2021.

La maggior parte dei superamenti degli SQA (standard qualità ambientali), sia come pesticidi totali che come singolo principio attivo, è dovuta al diserbante Glifosate ed al suo metabolita AMPA che hanno raggiunto concentrazioni notevoli.

I grafici che seguono mostrano il parametro Pesticidi Totali suddiviso per i contributi apportati da grafici pesticidi totaliinsetticidi, fungicidi, AMPA, Glifosate e dal resto degli erbicidi. AMPA e Glifosate rappresentano la componente predominante.

La piana vivaistica pistoiese e la Valdinievole sono interessate da una rilevante contaminazione di queste due molecole, AMPA e Glifosate, ma il contributo dell’acido aminometilfosfonico (AMPA) risulta preponderante rispetto al Glifosate.

Mentre nel 2018 si era registrata una diminuzione delle concentrazioni dei pesticidi totali rispetto agli anni precedenti, nel 2019 si è avuta una leggera ripresa.

In alcune stazioni si è avuta una diminuzione di oltre il 50% rispetto al biennio 2016-2017, mentre in altre si è avuto un leggero aumento o una situazione stazionaria. Questo trend è legato essenzialmente agli andamenti di Glifosate e di AMPA. La contaminazione dovuta a AMPA interessa, in modo particolare, anche il tratto terminale del torrente Ombrone presso la stazione di Poggio a Caiano, dove, nel 2018, si è raggiunto un valore medio di pesticidi totali oltre 20 volte il limite, e, nel 2019, questo è aumentato fino ad oltre 30 volte.

Dal 2016 invece il numero di stazioni che hanno superato il SQA è rimasto sostanzialmente invariato. In particolare il trend del parametro pesticidi totali risulta in diminuzione più o meno marcata in tutte le stazioni che monitorano i corsi d’acqua della piana vivaistica pistoiese, ad eccezione del torrente Ombrone, in località Caserana, dove per il 2019 si riscontrano i valori più alti di sempre.

Con i dati monitoraggio dei prossimi anni sarà possibile seguire meglio questa tendenza e stabilire se si tratti di fluttuazioni dovute a fattori stagionali o si confermi una tendenza alla diminuzione dovuta ad un miglioramento delle pratiche agronomiche.

Le aree maggiormente interessate dalla presenza di altri fitofarmaci (rispetto ad AMPA e Glifosate) sono quelle dei corsi d’acqua della piana pistoiese a sud-est della città che fanno registrare elevate concentrazioni di erbicidi come Oxadiazon e Pendimethalin, fungicidi tra cui Dimetomorf e Tebuconazolo e insetticidi come Imidacloprid.

Nelle tabelle seguenti sono riportate le stazioni in cui vengono superati gli SQA e i principi attivi che hanno determinato il superamento.

superamenti 2019Dal report emerge che non si rileva un andamento generalizzato nelle concentrazioni delle diverse categorie di fitofarmaci, ma situazioni variegate, infatti, nel Fosso Quadrelli, le concentrazioni si mantengono stabili, mentre nel Torrente Brana si evidenzia una diminuzione di erbicidi, fungicidi e insetticidi, infine, nei Torrenti Ombrone e Stella, in località Caserana, gli erbicidi aumentano significativamente.

Nonostante il decremento rilevato rispetto al 2017, i valori della media annua dei pesticidi totali in questi corsi d’acqua sono risultati molto alti, ad esempio per il Fosso Quadrelli le concentrazioni sono oltre 15 volte il limite e per il torrente Ombrone oltre il 10, questo fa sì che lo standard di qualità da raggiungere sia ancora lontano.

superamenti 2018Per quanto riguarda, invece, la Valdinievole si rileva una minore concentrazioni di fitofarmaci rispetto alla piana pistoiese.

In quest'area, nel periodo 2016-2019, tutte le stazioni hanno superato uno Standard di Qualità almeno in un anno per i fitofarmaci.

Questo determina il declassamento di tutte le stazioni alla classificazione di SUFFICIENTE per quanto riguarda lo Stato Ecologico, laddove questo non risulti inferiore per altri parametri.

Gli Standard di Qualità sono superati quasi esclusivamente per la presenza di AMPA e (secondariamente) di Glifosate. In alcuni corsi d’acqua come il Canale Usciana e il torrente Pescia di Pescia le concentrazioni raggiunte da queste due sostanze sono paragonabili a quelle della piana pistoiese; nel Pescia di Pescia questo vale soltanto per AMPA e per i picchi estivi, mentre nel resto dell’anno le concentrazioni sono basse.

In questa zona AMPA e Glifosate risultano le cause prevalenti dei superamenti dei limiti, mentre gli altri fitofarmaci hanno concentrazioni modeste. Risulta però difficile individuare dei trend di questi contaminanti per la sporadicità delle analisi per i fitofarmaci, in particolare quelle di AMPA e Glifosate, comunque, in generale, si riscontra una tendenza alla diminuzione di AMPA.

Per quanto riguarda gli altri principi attivi, alcuni riscontrati frequentemente e con valori significativi, questi risultano gli stessi che si ritrovano nel vivaismo pistoiese (Oxadiazon, Pendimethalin, Imidacloprid) sebbene con concentrazioni inferiori, tali da non superare gli SQA, questo potrebbe essere dovuto al fatto che in Valdinievole si è verificata una progressiva riduzione della coltivazione floristica e una riconversione al vivaismo.

Analizzando l’assetto dei bacini idrografici del complesso reticolo idrografico emerge che presumibilmente la contaminazione derivi da seminativi oltre che da attività florovivaistica, seppur in diminuizione, e dal vivaismo.

Risultati monitorggio acque sotterranee

risultati analitici dettagliati pozziNel 2018, relativamente ai fitofarmaci, sono stati monitorati 4 pozzi, due volte nell’arco dell’anno, in primavera e autunno.

Su un totale di 928 determinazioni analitiche, quelle superiori al limite di quantificazione sono risultate solamente 3 ed in nessun caso comunque si sono superati gli Standard di Qualità e i Valori Soglia previsti dalla normativa (D.Lgs. 30/2009).

Le analisi effettuate nel 2018 e 2019 sulle acque sotterranee confermano quanto rilevato negli anni precedenti, cioè che non si sono verificati casi di superamento degli SQA, standard di qualità ambientale, e che la maggior parte dei campioni analizzati non presenta principi attivi con concentrazioni misurabili.

In due pozzi ubicati nella piana pistoiese, individuati come connessi alle attività vivaistiche, si è evidenziata una contaminazione poco significativa (solo presenza di Glifosate in minima concentrazione nel campione autunnale del 2018), mentre in quelli della Valdinievole si è riscontrata più frequentemente la presenza di alcuni fitofarmaci con valori comunque poco significativi, fatta eccezione per un campione a Larciano che è risultato contaminato in modo lieve da AMPA.

Risultati monitoraggio acque superficiali destinate alla potabilizzazione

stazioni potNel 2018 le stazioni di acque superficiali destinate alla potabilizzazione (Rete POT) in cui si sono ricercati i fitofarmaci sono state dieci, di cui cinque corsi d’acqua e cinque invasi, mentre, nel 2019, si sono monitorate le stesse postazioni dell’anno precedente con l’aggiunta di due torrenti.

Per le acque superficiali destinate alla potabilizzazione si sottolinea che in generale i valori di concentrazione dei pesticidi risultano sempre piuttosto contenuti e non si colgono evidenti trend della contaminazione. 

I risultati relativi ai fitofarmaci non determinano in nessun caso uno scadimento della classe rispetto a quella della classificazione proposta per il triennio 2016-2018.

A fronte delle contenute concentrazioni rilevate si evidenzia però che, per alcune stazioni, si è riscontrata, nel corso degli anni, la presenza di numerose sostanze attive, soprattutto fungicidi ed erbicidi. Le stazioni che presentano questa criticità sono i due bacini Falchereto e Due Forre (nel Comune di Quarrata), limitrofi ad aree coltivate a vite e olivo e la stazione sul torrente Vincio di Montagnana nei pressi di alcuni vivai.

In conclusione, dal report emerge che il raggiungimento dell’obiettivo di Buono Stato Ecologico e Chimico per la classificazione dei corpi idrici superficiali pistoiesi richiede interventi correttivi delle pratiche agricole, attuando, in particolare, le misure contenute nelle Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette approvate con Decreto Ministeriale del 10/3/2015 come previsto dal Piano d'Azione Nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Particolarmente necessarie si mostrano le misure per la mitigazione dei rischi associati alla deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei prodotti fitosanitari, nonché alla loro limitazione/sostituzione/eliminazione ai fini della tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile.

Visualizza il Report "Andamento della contaminazione da fitofarmaci nel territorio pistoiese"


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