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Mercoledì 10 giugno 2020

Prato: le segnalazioni dei cittadini nel 2019


Nel 2019, i cittadini di Prato hanno segnalato ad ARPAT in prevalenza problemi di odore

La provincia di Prato ha un'estensione territoriale di piccole dimensioni ed è composta da 7 comuni. Il territorio vede soprattutto la presenza di un distretto industriale tessile molto sviluppato e piuttosto diffuso, rappresentato, per lo più, da una piccola e media impresa.

Questo comparto produttivo è antico di secoli e si è sviluppato inizialmente compenetrando la realtà abitativa, ed, ancora oggi, risulta fortemente connotato da una commistione tra imprese e civili abitazioni, soprattutto in certe zone della città. Molte aziende tessili risultano storicamente collocate fra le abitazioni anche in aree centrali, mentre altre, collocate inizialmente in zone periferiche, nel tempo sono state inglobate nel tessuto cittadino a forte impronta abitativa. Solo dopo gli anni 70’, tale sviluppo urbanistico è stato maggiormente gestito da parte delle Amministrazioni Pubbliche, grazie ad una pianificazione e regolazione che ha portato alla realizzazione dei “macrolotti industriali”.

La situazione ora descritta influisce sulla tipologia di segnalazioni inoltrate dai cittadini al Dipartimento di Prato; con riferimento in particolare al 2019, si può notare che su 106 segnalazioni, 72 hanno riguardato problematiche connesse a odori e emissioni in atmosfera. Per un quadro generale delle segnalazioni ricevute da ARPAT, nello scorso anno, si rimanda alla notizia "ARPAT: segnalazioni dei cittadini nel 2019" , con i dati delle segnalazioni inoltrate dai cittadini alla nostra Agenzia.

Abbiamo chiesto a Sandra Botticelli, responsabile del Dipartimento ARPAT di Prato dal 01/04/2020, se queste rispecchiano le più evidenti criticità ambientali del territorio pratese. La risposta è stata positiva: "i disagi lamentati dai cittadini sono fortemente legati ai processi di lavorazione tessile che possono comportare emissioni in atmosfera spesso caratterizzate proprio da sostanze che producono essenzialmente disturbo odorigeno, che viene percepito ancora più invasivo in considerazione della convivenza stretta tra realtà produttive e abitative".

La presenza concentrata di attività, simili e vicine fra loro, implica di sovente anche una notevole difficoltà nell’individuazione della sorgente odorigena, fonte di lamentela da parte della cittadinanza.

Un altro elemento da tenere in considerazione, per comprendere la realtà pratese e le sue problematiche ambientali, è che la manifattura qui presente è in continuo adattamento alle esigenze del mercato, tanto che, soprattutto le attività più piccole implementano o spesso cambiano con frequenza i loro processi produttivi, i cui impatti spesso non sono noti o descritti in studi e/o documentazione di natura tecnica.

Negli ultimi anni, il Dipartimento ha assistito, ad esempio, all’introduzione di nuove modalità di stampa dei tessuti; è il caso della cosiddetta “stampa transfert” e della “stampa digitale”, che hanno avuto una forte implementazione soprattutto negli ultimi tre anni.

La particolare situazione territoriale e la continua modifica dei cicli produttivi costituiscono delle problematiche importanti nella gestione del disagio odorigeno e emissivo segnalato.

Un altro fattore da sottolineare è che su questa tipologia di impatto esiste solo una recente disposizione normativa che impone la gestione degli odori senza però indicare disposizioni tecniche per la sua misurazione e valutazione.

Il Dipartimento di Prato, consapevole dei problemi legati agli odori prodotti dalle imprese, per ridurre quanto più possibile l’impatto, ogni qualvolta si presenti una nuova autorizzazione, ma anche in caso di modifica autorizzativa significativa, valuta e propone all’autorità competente soluzioni come l’eliminazione delle possibili emissioni diffuse, il trattamento ove necessario delle emissioni convogliate o il rispetto di tutta una serie di accorgimenti tecnici nella gestione di tali impianti in grado di assicurare il buon funzionamento del sistema e ridurre le maleodoranze.

Il Dipartimento cerca quindi di operare prioritariamente in fase preventiva per introdurre elementi in grado di ridurre quanto possibile l’impatto odorigeno prodotto dalle imprese presenti nel territorio. Questo implica che il personale del dipartimento debba essere continuamente aggiornato sui cicli produttivi ma anche in grado di realizzare una valutazione tecnica, che come sopra detto, spesso non trova supporto in studi e documenti tecnici attualmente a disposizione nella “letteratura” di settore. Risulta così più complesso valutare gli impatti relativi ai nuovi prodotti utilizzati, che comunque hanno standard di qualità sempre maggiori grazie alle nuove normative come REACH – CLP, ma anche la nuova tecnologia impiegata e le caratteristiche della materia prima, per lo più costituita da tessuti provenienti da paesi esteri e di cui non si conosce il percorso di produzione.

Un altro aspetto da valutare per comprendere al meglio la problematica degli odori è che questi hanno spesso un tempo di sviluppo limitato, perché, ad esempio, provenienti dalla manutenzione di un impianto o da particolari attività di brevissima durata oppure frutto di errori momentanei nelle operazioni o anche derivanti da guasti. In questi casi, il disturbo si può manifestare come molto fastidioso per la popolazione, anche se poi si risolve nel giro di un breve lasso di tempo ed anche il più tempestivo degli interventi non sempre riesce, purtroppo, a coglierne l’origine e/o la causa.

È quindi con l’attività preventiva in fase di autorizzazione e con i controlli approfonditi programmati alle aziende per la verifica di tutte le prescrizioni autorizzative ma anche con la conoscenza di nuovi e non codificati cicli di lavorazione che il Dipartimento cerca di operare per evitare proprio lo sviluppo di tali situazioni che, ricordiamo, hanno in genere essenzialmente un carattere di disagio olfattivo piuttosto che costituire una rilevanza dal punto di vista ambientale.

Le segnalazioni dei cittadini ad ARPAT nel 2019 nei vari territori della Toscana
 


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