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Piana fiorentina: misurazioni integrative della qualità dell'aria
Dall'università, ai comitati: le iniziative per monitorare l'aria
La città di Firenze, ed in particolare la piana fiorentina, sono oggetto negli ultimi tempi di più progetti di misurazione della qualità dell’aria, alcuni dei quali hanno tra i promotori, nonché finanziatori, anche i cittadini. Queste esperienze possono fornire un contributo alla conoscenza dell’aria ambiente ulteriore rispetto alle misurazioni “ufficiali” realizzate da ARPAT tramite la rete regionale di monitoraggio.
Nel mese di settembre 2016 il gruppo di ricerca del Prof. Roberto Udisti, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, ha dato avvio ad una campagna di rilevazione sulla qualità dell’aria nella piana fiorentina.
I dati, relativi alle concentrazioni di PM10 e metalli (Cadmio, Arsenico, Nichel e Piombo), provengono da 2 centraline certificate (che operano conformemente ai metodi previsti dal D.Lgs 155/10 e s.m.i.), poste all’interno del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino e nell’area antistante Case Passerini, e da 13 campionatori sperimentali SMART, installati nei Comuni di Sesto F.no, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano, sulla base di Accordi di Collaborazione tra l'Università e i Comuni interessati, senza oneri a carico di Enti Pubblici o Istituzioni Private.
Le misure gravimetriche del PM10 ottenute dalle centraline installate dal gruppo di ricerca hanno per il momento mostrato valori congrui con quelli misurati dalle centraline della rete regionale di monitoraggio. In particolare l’andamento temporale dei valori del PM10 nella Piana Fiorentina mostra alcune criticità nei periodi più freddi (soprattutto Dicembre – Gennaio), a causa delle particolari condizioni meteorologiche. Al contrario, nel restante periodo, i valori di PM10 risultano al di sotto di tale limite.
Le concentrazioni atmosferiche dei quattro metalli misurati (Arsenico, Nichel, Piombo e Cadmio) sono risultate essere sempre al di sotto del Limite di Valutazione Inferiore e, quindi, molto al di sotto del Valore Obiettivo per la valutazione della Qualità dell’Aria.
Oltre a questa campagna, che ha già dato i primi risultati, ci sono altre iniziative in essere.
Tra queste, ricordiamo la collaborazione avviata nel mese di giugno 2017 tra il Comune di Sesto Fiorentino e l'Istituto nazionale di ottica (Ino-CNR), per il monitoraggio del PM2.5 sospeso nell’aria attraverso l’uso di 3 'polverometri', ovvero centraline a basso costo basate sulla misura ottica al posto di quella su filtro.
I tre strumenti, che saranno installati rispettivamente nell’area CNR del Polo scientifico e in due scuole del Comune, ricavano la massa sospesa di particolato attraverso la sua misurazione ottica, ovvero dall’intensità della luce da esso diffusa. La conversione da luce diffusa a massa sospesa è meno affidabile della misura diretta del peso del filtro, ma è molto rapida, in quanto occorrono pochi minuti tra due misure ottiche anziché molte ore di filtraggio.
Il dispositivo è dunque in grado di restituire la misurazione in tempo reale e renderla disponibile online a intervalli di pochi minuti.
Lo sviluppo del 'polverometro' è iniziato nel 2014, con l’obiettivo di realizzare uno strumento economico nella costruzione e nella gestione; i suoi impieghi sperimentali, fino ad oggi, hanno riguardato l’area di Montale, di Temuco (Cile) e quella circostante l’inceneritore di Baciacavallo (Prato).
A metà maggio 2016 ha preso avvio anche il progetto Che aria tira?, il progetto di autocostruzione - da parte di cittadini interessati al tema - di una rete di centraline low cost per la misurazione della qualità dell’aria nella piana fiorentina.
La prima fase del progetto ha previsto una campagna di crowdfounding: grazie al sostegno di centinaia di cittadini sono stati raccolti i fondi necessari per il lancio della fase di test che porterà a breve alla realizzazione ed installazione di 30 centraline che andranno a coprire l'area compresa tra Firenze Nord, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano e Signa.
Al momento si stanno ultimando le fasi di test e validazione dei sensori che analizzeranno PM2.5 e PM10.
I dati raccolti, che saranno pubblicati in tempo reale su una piattaforma pubblica, saranno anche utilizzati per uno studio scientifico partecipato concernente sia il rilevamento dell’inquinamento atmosferico sia gli effetti sulla salute umana.
Si tratta dunque di un progetto "open", a cui collaborano reti e comunità di persone attive in diversi settori; tutte le fasi del progetto, dalla scelta dei luoghi dove installare le centraline alla validazione dei dati, infatti, sono aperte alla partecipazione pubblica. Anche l'avanzamento dei lavori è pubblico e trasparente e viene aggiornato costantemente on line.
Tra i partners, per la parte tecnico-informatica, figurano le associazioni Ninux Firenze e Fablab Firenze, Lorenzo Bigagli (ricercatore CNR) e Marco Taiuti (appassionato di tecnologia modellata per il sociale), mentre la "Società per l'Epidemiologia e la Prevenzione Giulio A. Maccacaro" si occuperà del supporto tecnico sul rilevamento e per le indagini epidemiologiche.
Negli anni altri progetti sono stati realizzati nell’aerea metropolitana di Firenze, alcuni di questi sono ancora in essere. Ricordiamo, ad esempio, il progetto R.U.M. (Rete Urbana Mobile), ideato dal Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente dell’Università di Firenze, grazie al quale è stata realizzata una rete meteorologica posta su vettori mobili (bus ATAF, tram GEST e veicoli Quadrifoglio) basata su stazioni e sensori realizzati con tecnologia hardware e software open-source.
Ricordiamo anche PM2,5 Firenze, il progetto di sorveglianza della qualità dell'aria condotta dai cittadini, patrocinato dalla cooperativa Epidemiologia e prevenzione Giulio A. Maccacaro, che misura in tempo reale i livelli di PM2.5 tramite una centralina posta in via della Scala a Firenze.
L'andamento rilevato dal progetto è coerente con i livelli misurati dalle centraline della rete regionale, di via Gramsci e di via Bassi (stante l'uso di una tecnica non ufficiale di conta delle particelle per via ottica) e indica la presenza diffusa e costante delle polveri fini in città, sensibili solo ad eventi metereologici significativi.
Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita