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Marine Strategy: monitoraggio colonna d’acqua, habitat pelagici, contaminanti
La campagna di monitoraggio condotta da ARPAT nel 2016 per indagare i parametri chimico-fisici della colonna d'acqua, gli organismi planctonici che costituiscono le comunità pelagiche ed i contaminanti presenti nell'acqua, nell'ambito dell'attuazione della Strategia per l'ambiente Marino
Dopo aver trattato i Moduli della Strategia Marina su rifiuti spiaggiati, microplastiche, fondali marini impattati dalle attività di pesca, specie non indigene, che hanno permesso ad ARPAT di affrontare alcuni nuovi settori d'indagine, descriviamo in questo numero il modulo 1 dedicato alla campagna di monitoraggio sui parametri chimico-fisici della colonna d'acqua, habitat pelagici ed i contaminanti presenti in acqua.
Il D.Lgs 190/2010 (All.1), che recepisce la Direttiva 2008/56/CE sulla Marine Strategy, elenca infatti tra i descrittori qualitativi per definire il buono stato ambientale (GES) delle acque, quello relativo ai parametri chimico-fisici della colonna d'acqua ed il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha incluso il monitoraggio di questo descrittore nel Piano Operativo delle Attività (POA) per il 2015-2017.
Le aree individuate da ARPAT per questo monitoraggio sono 4: Fiume Morto, Donoratico, Carbonifera e Collelungo, scelte sulla direttrice di punti individuati per l'attuazione del D.Lgs. 152/2006, perché caratterizzate da diverse fonti, naturali o antropiche, di disturbo:
- foci di fiumi e/o input di nutrienti,
- upwelling (presenza di aree di risalita delle acque profonde solitamente ricche di nutrienti)/downwelling (aree di accumulo e sprofondamento di acqua ad alta densità e bassa temperatura al di sotto di acque a densità più bassa e temperatura più elevata),
- aree portuali.
In ciascuna area vengono effettuati campionamenti lungo transetti ortogonali alla costa alla distanza di 3, 6 e 12 miglia nautiche.
I prelievi, effettuati con il battello oceanografico Poseidon, hanno frequenza bimestrale e riguardano:
- la determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche della colonna d'acqua, dalla superficie al fondo,
- la misura della concentrazione dei nutrienti e dei contaminanti appartenenti all'elenco di priorità di cui al D.Lgs 172/15,
- l'osservazione del macrozooplancton gelatinoso,
- l'analisi quali-quantitativa delle comunità planctoniche (fito e zoo).
I risultati delle analisi vengono inseriti all'interno di appositi format predisposti dal MATTM e trasmessi all'ARPAL, Capofila della Sottoregione Mediterraneo Occidentale, che effettua l'inoltro dei dati provenienti dalle regioni al MATTM.
Le attività tecniche di questo campionamento possono essere riassunte così:
- caratteristiche della colonna d'acqua: temperatura, conducibilità, salinità, ossigeno disciolto, clorofilla a e trasparenza, indagate come riportato per il modulo 3;
- misura delle concentrazioni dei nutrienti: i campioni di acqua, superficiale e profonda, sono raccolti mediante bottiglia Niskin; per ciascuno dei nutrienti azoto e fosforo totale, viene raccolta acqua t.q., mentre per silicio, azoto e fosforo inorganico viene fatto un pre-trattamento con filtro da 0.45µm;
osservazione del macrozooplancton: durante lo spostamento lungo i transetti, è effettuato il visual census del macrozooplancton gelatinoso, osservando Cnidari, Ctenofori e Taliacei eventualmente presenti sulla superficie del mare, per segnalare eventuali fioriture;
nella foto: Zooplancton - Acartia
- analisi della comunità fitoplanctonica: i campioni di acqua superficiale e profonda sono raccolti e processati come indicato per il modulo 3. Inoltre, per i campioni raccolti a 6 e 12 Miglia nautiche, è determinata l'abbondanza relativa delle frazioni dimensionali nanoplanctonica (2-20µm) e microplanctonica (>20µm);
analisi della comunità zooplanctonica: stagionalmente, viene effettuato il campionamento del mesozooplancton, secondo le metodologie indicate per il modulo 3. Per i soli campioni raccolti a 6 e 12 Miglia nautiche è determinata l'abbondanza relativa delle frazioni dimensionali 200-1000µm, 1000-2000µm e >2000µm. L'attività di analisi dei campioni di mesozooplancton è stata affidata al CIBM, Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno;
nella foto: Fitoplancton - Chaetoceros diversus
- misura delle concentrazioni dei contaminanti prioritari: i campioni superficiali vengono prelevati due volte l'anno (marzo e settembre) e analizzati per gli analiti riportati nella tabella 1/A D.Lgs 172/15.
Campagne effettuate nei mesi di: marzo, maggio, luglio, settembre, novembre.
Area | Parametri indagati | N° campioni | Descrizione attività |
Fiume Morto | Variabili chimico-fisiche e biologiche: profondità, temperatura, salinità, ossigeno, clorofilla"a", pH, trasparenza Nutrienti: ortofosfato, azoto ammoniacale, azoto nitroso, azoto nitrico, fosforo totale, azoto totale, silice reattiva. Composizione quali-quantitativa delle comunità fitoplanctoniche: lista delle specie, abbondanza relativa e spettro dimensionale Composizione quali-quantitativa delle comunità macrozooplanctoniche gelatinose Composizione quali-quantitativa delle comunità mesozooplanctoniche: lista delle specie, abbondanza relativa e spettro dimensionale
Contaminanti appartenenti all’elenco di priorità (di cui al D.Lgs 172/2015) | 120 | Sonda multiparametrica con fluorimetro Disco di Secchi Microscopio ottico invertito
Visual census/ GPS
Stereomicroscopio
Strumentazione variabile in funzione di ciascun gruppo di contaminanti |
Donoratico | |||
Carbonifera | |||
Collelungo |
Testo a cura di Fabiola Fani e Daniela Verniani
Organizzazione con sistema di gestione certificato e laboratori accreditati
Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita