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I risultati 2015 del monitoraggio sulle acque di fiumi e laghi
Il report pubblicato on line da ARPAT aggiorna i risultati del monitoraggio delle acque superficiali interne per il triennio 2013-2015, con la classificazione del loro stato ecologico e chimico
Il Report “Rete di monitoraggio acque superficiali interne: fiumi, laghi e acque di transizione - Risultati 2015 e triennio 2013-2015” è ora disponibile on line sul sito Web di ARPAT, e riporta i risultati del secondo triennio di applicazione della Direttiva europea, come dettagliato nel D.M. 260/2010.
A livello regionale, l'aggiornamento del piano di monitoraggio, entrato in vigore con la DGRT 847/13 e valido per il triennio 2013-2015, prevede 266 stazioni di monitoraggio di altrettanti corpi idrici, di cui 228 corsi d'acqua, 10 acque di transizione e 28 laghi o invasi. Nel 2015 i corpi idrici controllati sono stati 197 [vedi anche specifica scheda informativa sul Monitoraggio della qualità delle acque dolci superficiali].
La frequenza di monitoraggio (come previsto dalla citata DGRT 847/13) è annuale per i corpi idrici in monitoraggio operativo e triennale per quelli in sorveglianza. Fanno eccezione i parametri biologici che vengono effettuati con frequenza triennale sia nel monitoraggio operativo sia sorveglianza.
La classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici è effettuata sulla base dei seguenti elementi:
- elementi di qualità biologica (macroinvertebrati, diatomee, macrofite);
- elementi fisicochimici: ossigeno, nutrienti a base di azoto e fosforo, che compongono il livello di inquinamento da macrodescrittori (LIMeco);
- elementi chimici: inquinanti specifici di cui alla Tab. 1/B del DM 260/2010.
Riguardo ai corsi d'acqua monitorati nel 2015 il risultato della classificazione è il seguente.
I corsi d'acqua che raggiungono l'obiettivo di stato ecologico buono-elevato rappresentano circa il 31%, la percentuale più elevata riguarda lo stato sufficiente (36%), mentre i punti molto penalizzati (cattivo, scarso) raggiungono circa il 33% sul totale degli stati ecologici del 2015.
Nel seguente grafico viene riepilogato lo stato ecologico dei corsi d'acqua monitorati relativo complessivamente al triennio 2013-15. Gli elementi ecologici più sensibili si confermano essere macrobenthos e le macrofite. Riguardo ai pesticidi si rinvia alla specifica Arpatnews recentemente pubblicata.
La classificazione dello stato chimico dei corpi idrici è effettuata valutando i superamenti dei valori standard di qualità riferiti a specifiche sostanze inquinanti (sostanze prioritarie) elencate nella Tab. 1/A del DM 260/2010 fra cui ritroviamo ad esempio alcuni metalli e pesticidi, IPA, benzene, cloroformio, trielina ecc.).
Riguardo allo stato chimico relativo al triennio di monitoraggio 2013-2015 poco meno del 50% dei corsi d'acqua monitorati non raggiunge l'obiettivo di stato buono.
La sostanza pericolosa che più frequentemente determina lo stato chimico non buono è il mercurio, con superamenti nei tre anni, in numerosi tratti analizzati (95 stazioni); segue il TBT tributilstagno (10 stazioni). Sporadicamente si sono verificati superamenti per cadmio (4 stazioni), nichel (3 stazioni), nonilfenolo, esaclorobutadiene (2 stazioni), piombo, diuron, di(2-etilesilftalato) (1 stazione).
Tenendo conto delle indicazioni contenute nella Direttiva 2013/39/UE recepita con D.Lgs. 172/2015 per la rappresentazione dello stato chimico, viene fornita una mappa supplementare che tiene conto della sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) “ubiquitarie”.
Riguardo ai laghi/invasi lo stato ecologico largamente prevalente è “sufficiente”. Considerate le piccole dimensioni di alcuni di questi corpi idrici, prevalentemente utilizzati per la produzione di acqua potabile (vedi report specifico sulle acque destinate alla potabilizzazione), lo stato ecologico è stato determinato fondamentalmente dallo stato trofico (livello dei nutrienti).
Lo stato chimico rispecchia i risultati ottenuti per i corsi d'acqua: poco più della metà dei corpi idrici presenta uno stato chimico non buono, prevalentemente a causa del mercurio, sostanza riconosciuta ubiquitaria dalla Direttiva 2013/39/CE.
Per le acque di transizione relativamente al triennio 2013-15 , lo stato ecologico raggiunge il livello “buono” in un solo caso. Lo stato chimico è prevalentemente “non buono” a causa soprattutto della presenza di vari metalli (mercurio, piombo, nichel, cadmio) oltre soglia. I dati si riferiscono sia alla
colonna d'acqua che ai sedimenti.
Di seguito la rappresentazione geografica delle classificazioni nel triennio 2013-2015.
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Maggiori informazioni all'indirizzo www.arpat.toscana.it/qualita