Protocollo per la sicurezza del lavoro nel porto di Livorno
Presentati il 19 giugno 2025 a Livorno gli ottimi risultati raggiunti nel potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo per il miglioramento della sicurezza degli operatori nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale
Si è svolto il 19 giugno nella città labronica il convegno dedicato ad illustrare gli ottimi risultati raggiunti nel potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo per il miglioramento della sicurezza degli operatori nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale, nell’ambito dei due Protocolli promossi da Regione Toscana, rispettivamente, nel 2018 e 2021, declinati in piani operativi annuali di dettaglio, con monitoraggio semestrale.
I lavori sono stati aperti da Luca Salvetti, Sindaco del Comune di Livorno, e Simone Bezzini, assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, che ha promosso l'evento per illustrare le azioni svolte grazie alla sinergia tra i vari enti firmatari dei due Protocolli: Regione, Direzione marittima di Livorno, Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, INAIL, Direzione regionale Vigili del Fuoco Toscana, Comuni di Livorno e Collesalvetti, Azienda USL Toscana Nord Ovest e ARPAT.
“Intendiamo continuare a investire in iniziative e azioni, che favoriscano la sicurezza e la salute dei lavoratori con particolare attenzione alle realtà dove maggiori sono i rischi di infortunio – ha commentato l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini -. Rinnovando il protocollo per la sicurezza del lavoro nel Porto di Livorno puntiamo a rafforzare ancora di più la collaborazione tra le parti, a vantaggio della qualità della salute dei lavoratori e della loro sicurezza. “Mi auguro – conclude - che questa sinergia continui a crescere e contribuisca ancora di più a promuovere la cultura della prevenzione anche attraverso specifici progetti di formazione e informazione”.
Il porto di Livorno si colloca, infatti, in un’area particolarmente critica dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, in quanto agli elevati rischi derivanti dall’attività portuale si aggiungono i rischi dovuti alla presenza di numerose industrie a rischio incidente rilevante.
I rappresentanti degli enti firmatari del Protocollo sono intervenuti per illustrare i risultati raggiunti nel potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo anche grazie ai Piani Operativi Annuali di dettaglio, che hanno definito annualmente le attività da realizzare.
Attività di controllo integrata con la Direttiva Seveso
Andrea Papi per ARPAT (Settore Rischio Industriale), insieme a Mirco Martelli in rappresentanza del Comando dei Vigili del Fuoco di Livorno, hanno presentato una relazione congiunta sull’Attività di controllo integrata con Direttiva Seveso.
Nell’area portuale di Livorno insistono 6 stabilimenti a rischio di incidente rilevante (vedi mappa a seguire) di soglia superiore, soggetti agli obblighi della normativa Seveso (artt. 13, 14 e 15 del DLgs 105/2015) e a due tipologie di misure di controllo periodiche: l’ispezione su base biennale o triennale e l’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza (RdS) su base quinquennale. Entrambi i procedimenti prevedono sia un’analisi documentale che una verifica tecnica con sopralluogo.
L’Autorità competente per le ispezioni e le istruttorie è il Comitato Tecnico Regionale (CTR), presieduto dai Vigili del Fuoco, che si avvale di Commissioni ispettive/ Gruppi di lavoro composti da funzionari appartenenti a Vigili del Fuoco, INAIL e ARPAT.
I controlli riguardano sia gli aspetti tecnici per prevenire e/o ridurre le conseguenze degli incidenti, sia gli aspetti connessi con il Sistema di gestione della Sicurezza, obbligo specifico per questo tipo di aziende.
L’applicazione del Protocollo Porto di Livorno, per quanto di competenza del CTR-VV.F., ha previsto l’attuazione dei programmi annuali delle ispezioni e delle istruttorie RdS per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante dell’area portuale, secondo le periodicità previste dal decreto stesso. Con l’attuazione del Protocollo - ha precisato Andrea Papi - c’è stata un’efficace integrazione delle competenze relative alla prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro con quelle del rischio industriale perché la partecipazione ai lavori delle commissioni per la normativa Seveso è stata estesa estesa ai rappresentanti di ASL Toscana Nord Ovest e, in alcuni procedimenti, anche alla Capitaneria di Porto di Livorno.
In particolare nelle verifiche ispettive sono state utilizzate check list di riscontro specifiche che rappresentano un utile strumento di supporto alla conduzione sistematica del procedimento ispettivo e consentono l’individuazione degli aspetti/elementi/condizioni tecnici, organizzativi e gestionali da sottoporre ad approfondimento anche in relazione agli aspetti specifici pertinenti alla sicurezza nei luoghi di lavoro come ad esempio: le attività di formazione e addestramento, i fattori umani e le interfacce operatore-impianto e le procedure di manutenzione (permessi di lavoro).
Nel suo intervento, Mirco Martelli, funzionario del Comando dei Vigili del Fuoco di Livorno, ha illustrato le attività dei Vigili del fuoco in ambito portuale sia per la normativa Seveso che per la prevenzione incendi e per il soccorso pubblico con servizio di salvataggio e soccorso portuale.
Nel periodo 2021-2024 sono stati effettuati 37 sopralluoghi in stabilimenti Seveso, attività di controllo che con il Protocollo ha previsto l’integrazione dei Gruppi di lavoro (per le istruttorie dei rapporti di sicurezza) e delle Commissioni ispettive (per le verifiche SGS-PIR), composti da VV.FF, ARPAT ed INAIL, con personale ASL e Capitaneria di Porto.
Inoltre, il CTR ha avviato uno studio preliminare per l’individuazione nel territorio regionale degli stabilimenti RIR appartenenti a “Gruppi Domino”, propedeutico a eventuali studi di sicurezza integrati di area. Nell’area del Porto Industriale di Livorno sono stati al momento individuati due gruppi domino preliminari.
Tra le altre attività svolte dal 2019 al 2024, le esercitazioni sul coordinamento delle emergenze in porto, operazioni e servizi all’interno della stiva e le simulazioni di soccorso a persona da gru di banchina ad un’altezza di 50 m e l’esercitazione per il mantenimento tecniche S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale) presso Terminal Darsena Toscana.
Gli infortuni nel Porto di Livorno, analisi e prospettive
Questo il tema al centro dell’intervento di Rossana Ruggieri, Direzione Regionale Toscana INAIL, che nell’ambito del Protocollo ha sottolineato l’impegno di INAIL con ARPAT e Vigili del Fuoco per le ispezioni negli stabilimenti rientranti nella normativa Seveso. La gestione della sicurezza sul lavoro in ambito portuale comporta notevoli criticità, la più rilevante è quella di definire un modello organizzativo-gestionale che permetta l’integrazione delle singole realtà nell’ambito dell’attività complessiva. Osservando l’andamento nel tempo degli infortuni, si nota una leggera tendenza all’aumento degli infortuni più gravi e la proporzione di quelli gravi, rispetto ai non gravi, è superiore nell’ambiente del porto rispetto agli altri ambienti lavorativi; la fascia di età 30-40 anni dei lavoratori delle aziende di grandi dimensioni è la quella più colpita. È importante, quindi, continuare a migliorare le sinergie per elaborare strategie di prevenzione degli infortuni.
Prevenzione degli Infortuni nel porto di Livorno
Roberta Consigli e Alessandro Musmeci dell’Azienda USL Toscana nordovest, nell'intervento sul piano mirato per la prevenzione degli infortuni, hanno ricordato che una delle azioni più importanti del Protocollo sia stata la produzione di linee di indirizzo condivise con le parti sociali e con gli altri enti di controllo, che rappresenta uno degli strumenti più alti di prevenzione per supportare le imprese e i lavoratori nella ricerca di modalità organizzative più avanzate verso la riduzione del rischio, quindi documenti in cui le imprese possono trovare le buone pratiche condivise per la prevenzione. La vigilanza ed il controllo esercitati dai servizi di prevenzione sono un elemento di regolazione ma non sono l’unico strumento con cui si garantisce la sicurezza dei luoghi di lavoro; occorre incrementare l’efficacia degli interventi di vigilanza e controllo affiancandoli ad efficaci azioni di prevenzione come la formazione/informazione dei lavoratori che aumenti la consapevolezza dei rischi, anche nel mondo scolastico per creare una adeguata cultura della sicurezza nei lavoratori di domani. L’obiettivo specifico del controllo degli standard di sicurezza e salute adottati nell’area portuale e negli stabilimenti attigui è stato raggiunto anche in collaborazione con gli altri enti e numericamente si è attestato nel 2024 a 100 accessi/anno per operazioni e servizi portuali e 20 accessi per stabilimenti industriali e cantieristica navale.
I controlli effettuati per la sicurezza ed igiene del lavoro
Le attività svolte dal Nucleo Ispettivo per la vigilanza e il controllo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP) sono state illustrate da Elisa Villani, Giuseppe Artale, Tommaso Chiavistelli. Le ispezioni programmate e gli interventi non programmati nell’area portuale, in orario diurno, notturno e nelle giornate di sabato e domenica hanno prodotto oltre mille controlli nel triennio 2022-24 oltre a numerose ispezioni congiunte con le istituzioni/autorità competenti in ambito portuale; nel 2024 sono stati svolti 13 controlli con le ASL, 6 con la Capitaneria di Porto, 30 con i Vigili del fuoco, 5 con ITL-INPS-INAIL.
Dall’attività di vigilanza degli ispettori in campo è stato riscontrato, a livello generale, una mancanza di percezione del rischio da parte dei lavoratori con specifiche criticità; ad esempio problematiche di sicurezza come il mancato coordinamento nelle procedure di evacuazione/emergenza tra la nave e il terminal; lavoratori che non indossano i DPI; mancato rispetto delle procedure di sicurezza sulle modalità di spostamento in aree comuni del porto oppure relative a problematiche ambientali per la presenza di numerosi rifiuti sulle aree di banchina. Tra gli obiettivi raggiunti nel 2023-24, la riduzione delle situazioni con lavoratori in assenza di DPI o la possibilità di accesso al porto attraverso i varchi di personale non autorizzato, ma altri restano da raggiungere nel 2025, come ad es. eliminare le situazioni di velocità elevata e assenza di cinture di sicurezza durante lo sbarco vetture e rimuovere i numerosi rifiuti di cellulosa e altro materiale post sbarco non recuperato in banchina e sulla viabilità portuale.
I controlli effettuati da Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Livorno
Gennaro Fusco ha illustrato i controlli effettuati dalla Capitaneria di Porto nei quattro anni di attività del Protocollo. L’obiettivo prefissato sul numero di controlli stabilito annualmente dal protocollo, per il periodo 2022-2024, è stato ampiamente raggiunto grazie al lavoro attento del personale impiegato nelle varie attività specialistiche.
Durante le attività di verifica in ambito terra/banchina il personale ha potuto constatare profili di sicurezza elevati e rispetto delle procedure sia dal bordo che dai terminal, in particolare presso Costiero Gas per le navi gasiere in ingresso/uscita e presso il terminal Darsena Petroli per le petroliere. Riguardo alle attività ispettive a bordo delle navi ormeggiate nel porto di Livorno si è registrato un incremento del numero di ispezioni e, in taluni casi, è stata effettuata un’opera di sensibilizzazione degli ship management per alzare il livello di attenzione sugli aspetti della sicurezza dei luoghi di lavoro ad es. controlli sulle condizioni di vita e lavoro a bordo e sulla preparazione professionale degli equipaggi. In questo ambito durante le ispezioni condotte in collaborazione con altri enti (es. USMAF, ASL, ecc) sono state rilevate numerose deficienze e in taluni casi è stato necessario il fermo della nave per il ripristino immediato delle condizioni di sicurezza. Il numero di deficienze per non conformità riscontrato nel periodo 2022-2025, rispetto alla Convenzione sul Lavoro marittimo e rispetto al D.Lgs 271/99, è stato annualmente pari a 27 nel 2022, 100 nel 2023, 96 nel 2024 e 29 nel 2025.
L’attività dell’Ispettorato del Lavoro
Stefano Marconi (Direzione Interregionale del lavoro del Centro) e Fabrizio Ciccariello hanno presentato l'attività svolta, precisando che il Protocollo è la testimonianza di come il lavoro in sinergia tra i vari enti, con azioni mirate e condivisione delle informazioni, abbia efficientato l’azione ispettiva e ottenuto risultati importanti. In questo Protocollo la competenza dell’Agenzia è stata focalizzata sulla verifica dei rapporti di lavoro per individuare casi di lavoro irregolare in “nero” o casi di somministrazione illecita di manodopera e casi di sfruttamento del lavoro (caporalato) anche nella cantieristica navale.
I dati regionali per la Toscana mostrano circa 10mila lavoratori irregolari (es. per orario di lavoro, mancati riposi, turni) con un aumento significativo dal 2023 al 2024 con diversi casi di lavoratori extracomunitari, privi di permesso di soggiorno, soprattutto nella cantieristica navale e nei porti. Per dare attuazione al Protocollo è stato creato un Team specialistico che proseguirà anche nel 2025 l’attività di vigilanza sulla logistica portuale e sulla cantieristica navale presente nell’area portuale, al fine di verificare la regolarità dei rapporti di lavoro del personale impiegato con prioritaria attenzione al rispetto della normativa sull’orario di lavoro. tenuto conto dei riflessi che ciò comporta sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Riguardo alle violazioni nel porto di Livorno, non è stata riscontrata alcuna violazione sul lavoro in “nero” mentre maggiori sono state le violazioni sul riposo giornaliero e settimanale e sulla somministrazione illecita di manodopera, verificate grazie alla condivisione delle informazioni con AdSP sugli accessi e turnistica degli operatori portuali.