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Massima media mobile su 90 giorni di idrogeno solforato (H2S)

24/05/2013 14:50

Monitoraggio della qualità dell'aria nelle zone geotermiche (2011-2012)

Massima media mobile su 90 giorni di idrogeno solforato (H2S)

Nelle zone geotermiche toscane sono monitorati vari inquinanti. Quello più significativo è l'acido solfidrico (o idrogeno solforato (H2S). Il monitoraggio avviene tramite stazioni automatiche fisse e mobili.

Una delle centraline della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, ubicata a Montecerboli e gestita da ARPAT, monitora anche questo inquinante. Per il resto il monitoraggio ARPAT è effettuato tramite due mezzi mobili. Sia nella centralina fissa che in quelle mobili (oltre agli inquinanti monitorati in tutta la Toscana: polveri, ossidi di azoto, ozono, ecc.), viene misurato l’acido solfidrico, ed in un mezzo mobile anche il mercurio (Hg), inquinanti più significativi prodotti dagli impianti geotermoelettrici.

A questo monitoraggio si affianca quello effettuato da ENEL Green Power (GP), la cui rete di qualità dell'aria (QA) è ampia, ed è composta da 17 centraline, che monitorano il parametro H2S. Questa rete fornisce una grande quantità di informazioni e copre praticamente tutti i centri abitati interessati dalle emissioni delle centrali geotermoelettriche. Questi dati sono resi disponibili online http://www.enelgreenpower.com/it-IT/plants/air/. L’Agenzia verifica le modalità di gestione e la qualità dei dati prodotti dalla rete di monitoraggio ENEL GP.

Per l’acido solfidrico non esistono limiti stabiliti dalla legge per la qualità dell'aria. Si utilizzano per questo dei valori di riferimento, ripresi dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), in particolare di 150 μg/m3  (media giornaliera).

Si verificano anche i livelli rilevati in relazione ad altri due valori di riferimento, previsti dalle linee guida OMS-IPCS (International Programme Chemical Safety), che utilizzano la media mobile[1] dei valori rilevati per 14 e 90 giorni consecutivi, indicando quindi una esposizione di medio e lungo periodo a questo inquinante. I due valori sono rispettivamente di 100 μg/m3 (media mobile 14 giorni) e di 20 μg/m3 (media mobile 90 giorni).

Per l’acido solfidrico negli anni 2011 e 2012 sia i dati della rete ENEL GP che quelli ARPAT sono stati sempre inferiori ai valori di riferimento, ma vi sono differenze fra le varie aree, come si può facilmente rilevare osservando le tabelle riepilogative dei dati rilevati confrontati con tutti e tre questi valori limite.
 

 Per chi vuole approfondire:


[1] La media mobile è una media effettuata su un periodo temporale consecutivo (in questo caso 14 e 90 giorni), che riviene calcolata per ogni giorno dell’anno. Questo tipo di media cerca di ovviare i limiti derivanti da medie a scadenze temporali fisse (esempio mensili), e per questo sono più cautelative. 
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